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La collezione è visitabile ogni sabato, domenica e festivi prenotando alla mail collezionespada@gmail.com o telefonando al numero +39.328.7496672

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La Collezione Spada è custodita in una antica fabbrica di scarpe, la Fratelli Gidiuli, sita all’interno di Palazzo Prete a Lecce. Visitando una casa-museo si ha il privilegio, rispetto ai musei pubblici tradizionali, di non disperdersi, di non essere sopraffatti da decine di visitatori e guide: nella casa-museo si ha la possibilità di provare uno strumento, discutere, scambiarsi opinioni davanti a una tazza di caffè offerta dal padrone di casa.







La Collezione conta oltre mille strumenti costruiti dalla metà del XVII secolo al primo Novecento, oltre che due piccole collezioni, una di flauti peruviani a tacca, di età precolombiana, alcuni in canna e altri in osso, e un’altra di strumenti etnici extraeuropei. Si compone anche di un importante corredo iconografico e di una biblioteca di oltre duecento tra partiture, manoscritti e libri a tema musicale: una sezione è dedicata ai compositori e alle bande pugliesi, con la loro storia e le loro divise, e a un particolare genere, la marcia funebre, peculiare dei riti della Settimana Santa specie a Taranto.
Conservare l’autenticità dello strumento come il suo costruttore lo intese quando lo fabbricò: gli interventi operati su alcuni strumenti sono stati effettuati nel rispetto di un’idea del restauro conservativo più che funzionale, utilizzando tecniche diagnostiche e di restauro mirate a salvaguardarne legni, metalli, colle e vernici originali.

Attraverso una postazione touch screen il visitatore potrà suonare virtualmente alcuni degli strumenti ospitati dalla collezione, di ogni pezzo potrà leggere una descrizione, ascoltare il suono e approcciarsi, attraverso un breve filmato, alla postura del suonatore e alla tecnica esecutiva. Il percorso è arricchito da proiezioni audio-visive e contributi sonori; ogni ambiente è corredato da apparati didattici in grado di fornire informazioni in forma comprensibile, limitando i termini tecnici o comunque spiegandone il senso, per consentire la visita anche senza catalogo. 

    

4 commenti:

  1. Sono venuto a sapere che nella mia città (Bolzano, Alto Adige) era attiva - dalla fine dell’800 a dopo la II. guerra - una piccola fabbrica di clarinetti fondata dai soci Stowasser & Plaschke. Entrambi erano di origini tedesche e provenivano dai Monti Sudeti (Cecoslovacchia). Probabilmente hanno scelto Bolzano in quanto era parte dell’impero Austro-Ungarico e la lingua ufficiale era il tedesco. Con il passaggio del Trentino-Alto Adige all’Italia (I. guerra mondiale), la fabbrica viene osteggiata dai funzionari comunali insediati dal regime fascista. Stowasser cede la conduzione a Plaschke che sposta la sede in zona centrale e finisce con l’occuparsi solo della vendita di strumenti musicali fino alla chiusura di alcuni anni fa.
    Ho pensato di comunicare queste notizie perchè, facendo una ricerca su Internet, è risultato che il Vs. museo espone un clarinetto Stowasser.
    Un cordiale saluto
    Enrico Visintin

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  2. Caro sig. Enrico, grazie per le informazioni. A Bolzano in effetti gli strumenti, non solo clarinetti, erano solo assemblati, la filiale italiana più importante era a Verona. Grazie ancora e a presto

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  3. Presso la Camera di Commercio di Bolzano c'è documentazione riguardo Walter (Gualtiero) Stowasser proveniente da Verona e trasferitosi a Bolzano negli anni 30 apre una piccola fabbrica di clarinetti di marca "Stowasser & Co Bolzano" di produzione propria non assemblati, in società con Plaschke già proprietario di un negozio di vendita di strumenti musicali a Bolzano. Dissolta la società Stowasser Plaschke continua Walter Stowasser fino a chiusura definitiva causa seconda guerra mondiale.

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  4. Grazie, le sue informazioni sono preziose! Le utilizzo subito per arricchire il mio database. A presto Francesco

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