E. 35. Flauto basso in Do, italiano, costruito
alla metà del XX secolo, marchiato: ORSI / MILANO. Il flauto, in ottone
nichelato, presenta una testata curva e una meccanica Böehm.
I. 1. Tromba Pelitti in Si bem, Italia, a tre
tasti a valvole rotanti ottone, lunghezza (senza bocchino) cm.44.5, firmata
"Giuseppe Pelitti Premiatto a Milano" (firma incisa sulla campana su
corona apparentemente d'argento con una bella decorazione con foglie di quercia
e ghiande), tre bocchini di ricambio, cassetta originale di legno. La firma
incisa e non punzonata, la mancanza del numero di serie e la mancanza dello
stemma sabaudo potrebbero far datare questo strumento tra il 1828 e il 1850.
I. 2. Tromba in Si bem, Italia, anni ’20.
Marchiata sulla campana: A RAMPONE / B. CAZZANI & C / MILANO. Il catalogo
del 1928 la definisce "Tromba o Trompette in Si bem. a tre pistoni, forma
lunga, slanciata, canneggio stretto per solisti”, prezzo 110 lire. Ottone
nichelato e sabbiato e ottone cromato e slide sul canneggio del terzo pistone.
I. 3. Tromba in Mi bem - Fa in ottone
nichelato, italiana anonima, della metà del XX secolo. Sulla campana vi è
inciso il nome Stella Giuseppe. Lo strumento ha tre pistoni e una pompa di
ricambio per il passaggio dal Mi bem al Fa. La lunghezza totale, bocchino
escluso è di mm. 585.
I. 4. Tromba basso italiana in Si bem, in
ottone, a tre pistoni, marchiata: stella a 5 punte / lira con rami d’alloro /
F.I.S.M. / Rampone Cazzani / Milano / stella a 5 punte. Lo strumento risale al
sesto decennio del XX secolo; nel 1958 Remo Saltamerenda rilevò la Rampone e ne
cambiò il nome in F.I.S.M. Fabbrica Italiana Strumenti Musicali.
I. 5. Flicorno soprano in Si bem, anonimo,
prima metà del XX secolo, probabilmente tedesco. Lo strumento, in ottone,
presenta tre tasti a cilindro e canneggio conico. La lunghezza totale è di 128
cm. mentre il diametro del padiglione è di 14 cm.
I. 6. Tromba da segnalazione, Italia, anni
'50. Marchiata sul padiglione: Kalison / fabbrica-strumenti-musicali / Milano.
Questo strumento, utilizzato dalla Marina Militare Italiana, possiede un solo
pistone.
I. 7. Tromba da segnalazione, ex
Cecoslovacchia, prima metà del XX secolo, ottone. Lo strumento è senza pistoni,
presenta due volute ed è alto 411 mm. senza il bocchino. Sulla campana è incisa
la sigla F 1911.
I. 8. Clavicorno soprano naturale in Mi bem.
in ottone crudo, costruito nel 1888 dal fiorentino Adolfo Lapini ed usato per
le scenografie del teatro alla Scala in occasione della rappresentazione del
Tannhauser di Wagner. Questo inusuale strumento, alto cm. 90 e lungo cm. 195
senza bocchino, presenta una ritorta e uno strano rigonfiamento prima del
padiglione simile alla "cipolla" del corno inglese. Sul padiglione vi
è una lamina d'argento con incisi a mano due rami con foglie e frutti e la
scritta: Privil.ª e Brevett. Fabbrica. Adolfo Lapini, editore e costruttore di
ottoni in via dei Panziani 27 Firenze, costruì alcuni strumenti sperimentali,
per banda, il più famoso dei quali è il clavicorno fagotto conservato nel
Metropolita di New York.
I. 9. Flicorno da concerto modello corno
francese in Sol e Re, Stati Uniti, prima metà del XX secolo, canneggio
nichelato molto lungo e stretto, un solo pistone e una valvola rotante per il
melodico “bass slide” in Fa e Sol. Sulla campana il marchio GETZEN / DELUX /
ELKHORN / -WIS.-.
I. 10. Trombone francese, databile al secondo
decennio del XX secolo, dotato di meccanica viennese. Lo strumento, in ottone,
reca inciso sulla campana: SYSTEME PROTOTYPE / FB (monogramma) / F. BESSON /
BREVETE’ / S.G.N.G / 96 RUE D’ANGOULEME / PARIS / stella a 5 punte / GRADS PRIX
/ PARIS 1900 / ST. LUIS 1904 / LIEGE 1905 / BRUXELLES 1910 / HORS CONCOURS. Lo
strumento, lungo 95 cm, presenta tre corti pistoni che comandano la meccanica
viennese e sul canneggio principale vi è inciso F. Besson – Paris 82357.
I. 11. Trombone a coulisse inglese, databile al
secondo decennio del XX secolo. Sulla campana è riportato il marchio: TRADEMARK
/ BOOSEY / BESSONS & CO. / LONDON W.C.2 / 75983. La famiglia di costruttori
francesi Besson, aprì una succursale a Londra nel 1850. Nei primi decenni del
‘900 costruivano strumenti in collaborazione con Boosey da cui furono assorbiti
nel 1948. Lo strumento è in ottone e, a coulisse chiusa, è lungo 110 cm.
I. 12. Trombone italiano in Si bem, che presenta
due corpi intercambiabili uno a coulisse e uno a tre pistoni. Lo strumento, in
ottone, costruito nella prima metà del XX secolo, è marchiato sulla campana:
ORSI / MILANO.
I. 13. Flicorno baritono in Si bem, a tre
valvole rotanti, in ottone nichelato, costruito nella prima metà de XX secolo.
Strumento tipicamente da banda è attualmente utilizzato nei complessi di fiati
del centro-Europa e della Croazia.
I. 14. Bombardone inglese, costruito nel 1922,
in ottone nichelato, tre pistoni tipo Périnet, tagliato in Mi bem. Sulla
campana è incisa la dicitura: SUPERIOR / CLASS / HAWKES & SON / Deman
Street / Piccadilly Circus / LONDON / 54122. Sui pistoni è inciso: sul primo
22, sul secondo 23 / HAWKES & SON / LONDON / 6, sul terzo 24. Altezza 735
mm., diametro della campana 345 mm., bocchino originale.
I. 15. Helicon in Mi bem. della ditta Ceruti di
Napoli a tre pistoni. Sulla campana vi è incisa la dicitura F. Ceruti / Napoli.
Francesco e il fratello Salvatore Ceruti costruirono strumenti fino all’inizio
del XX secolo, dopo il 1930 si limitarono a marcare gli strumenti prodotti da
ditte del nord, tipo Orsi e Rampone & Cazzani. Dal 1950 la ditta è ceduta
agli eredi col nome di Musical Ceruti e attualmente si limita alla vendita e
alla riparazione degli strumenti.
I. 16. Ophicleide in Do, francese della metà del
XIX secolo, costruito da Gautrot a Parigi. Joseph Halliday, costruttore
irlandese di strumenti a fiato, nel 1810
inventò la “Keyed Bugle”, un flicorno con delle chiavi simili a quelle
attualmente utilizzate dai sassofoni, che portarono gli ottoni ad essere
totalmente cromatici. L’ophicleide è uno strumento da banda ed è il più grave
della famiglia delle trombe a chiavi. Lo strumento è interamente in ottone e
presenta nove chiavi ed è alto mm. 974. Il costruttore, Pierre Louis Gautrot,
fu attivo a Parigi dal 1845 al 1884.
I. 17. Corno multiplo soprano (schalmei) strano
strumento formato da otto distinti corni di diversa lunghezza che suonano
grazie ad un’ancia metallica, con estensione da Mi3 a Mi4, collegati da un
unico bocchino ovalare e da tre pistoni. Questo strumento fu costruito dalla
fabbrica Martin a Parigi negli anni '30 e richiama l'althorn costruito da
Distin nel 1880.
I. 18. Corno multiplo tenore (schalmei),
strumento dei primi decenni del XX secolo costituito da otto distinti corni di
diversa lunghezza che suonano grazie ad un’ancia metallica, collegati tra loro
da un meccanismo a tre pistoni e da un bocchino a tazzina. L'estensione è dal
Do2 al Do3 ed anche questo strumento deriva dall’althorn di Distin.
I. 19. Tromba naturale in Mi bem, anonima,
probabilmente costruita nei primi decenni del XX secolo negli stabilimenti di
Friedrich Hirsbrunner (1841 – 1927) a Sumiswald in Svizzera. Lo strumento è in
ottone naturale, lungo mm. 729, costituito da una sola spira stretta e lunga e
sulla campana vi è una ghirlanda in alpacca.
I. 20. Cornetta in Mi bem marchiata: (in tondo)
stemma con tre stelle in campo di alloro / Ceruti / Napoli. I fratelli Ceruti
dal 1950 cedettero l’attività che assunse il nome di Musical Ceruti Eredi di
Francesco Ceruti di Salvatore Ceruti & C. S.a.s a Casalnuovo di Napoli. Lo
strumento, costruito nel terzo quarto del XX secolo, è in ottone nichelato con
tre pistoni a valvole tipo Périnet ed è alto, senza bocchino, mm. 368.
I. 21. Contrabbasso ad ancia, costruito nel
primo decennio del '900, reca sulla campana inciso il marchio: Prem° Stabil° / B. Cazzani & C° / Milano.
Questo strumento, a doppia ancia, è costruito interamente in ottone nichelato.
Il contrabbasso ad ancia fu ideato inizialmente dallo Stowasser di Graslitz /
Kraslice che inventò una specie di controfagotto in metallo, l'idea non ebbe
molto successo e fu presto abbandonata ma il costruttore belga Charles Mahillon
notò le potenzialità del nuovo strumento riprese l'idea, la perfezionò e tirò
fuori il contrabbasso ad ancia praticamente pochissimi anni dopo l'invenzione
del sarrussofono. Il contrabbasso ad ancia può emettere solo una scala
cromatica cioè non ha alcuna diteggiatura corrispondente ad altri strumenti a
fiato: ogni chiave è un semitono per cui è considerato strumento in Do
nonostante la fondamentale sia il Mib (con chiave discendente al Re); si suona
premendo un tasto alla volta, sulla mano destra ci sono le note basse, sulla
sinistra le acute. Lo strumento è stato costruito in un’unica taglia e la sua
estensione è approssimativamente uguale a quella del controfagotto. (per
gentile concessione della Marina Militare).
I. 22. Trombone a coulisse inglese, di epoca
vittoriana, in ottone argentato, della lunghezza di 1159 mm. Lo strumento, dal
canneggio stretto e lungo e dalla campana piccola, presenta raffinate
cesellature floreali su tutte le giunzioni. Marchio:
PATENT 256761 / Perfecta Truline / CLASS A / TRADE MARK / BOOSEY / BOOSEY &
CO LTD / MAKERS LONDON / 137187 / British Throughout.
I. 23. Flicorno tenore verticale, italiano, in
Si bem, costruito nei primi decenni del XX secolo, in ottone con meccanica a
cilindri rotanti. Il marchio è: stella a 5 punte / lira musicale con ramoscelli
di alloro / PREMIATO STABIL. / B. CAZZANI E C. / MILANO / ESPORTAZINE MONDIALE
/ A. RAMPONE / Ditte Riunite / B. CAZZANI / stella a 5 punte.
I. 24. Tromba in Mi bem tedesca, costruita nei
primi decenni del XX secolo e in uso presso le bande militari. Lo strumento, da
canneggio stretto e lungo, in ottone cromato, è lungo mm. 769 compreso il
bocchino e presenta tre tasti a pistone.
I. 25. Corno da segnalazione o da posta,
anonimo, costruito alla fine del XIX secolo, costituito da sei spirali semplici
di ottone dorato e il bocchino. Il diametro delle volute è di mm. 117 mentre
quello del padiglione è di mm. 70.
I. 26. Trombone da cavalleria fiammingo,
databile ai primi decenni del XX secolo, marchiato: EXCELSIOR / CH. MAHEU
& FILS / FOURNISSEURS / DE L`ARMEE /
ET DES / CONSERVATOIRES / GAND /
BREVETEG. Questo
strumento è un trombone tenore a tre pistoni, della lunghezza di circa cm. 70
ed era utilizzato dalle fanfare a cavallo, potendosi suonare con una sola mano
e avendo la parte anteriore rivolta verso il basso.
I. 27. Mellophon americano in ottone cromato,
costruito dalla Holton alla metà del XX secolo. Il mellophon è una sorta di
corno francese, tagliato in Si bem, usato in particolare negli Stati Uniti,
costituito da un canneggio tondo, simile al corno, e tre pistoni verticali. Il
bocchino è a tazzina, molto simile a quello della tromba, e la campana si
avvita sul corpo. Il diametro del corpo è di cm. 33 mentre quello della campana
è di cm. 28.
I. 28. Cornopea francese anonima, databile tra
il 1860 e il 1880, nella sua cassetta originale ed ha due piccoli bocchini.
Questo strumento, tutto in ottone, è il precursore della cornetta ed è tagliato
il La. La cornopea ha tre pistoni con la meccanica a valvole Stöelzel.
I. 29. Contrabbasso ad ancia italiano marchiato:
[aquila bicipite in stemma] / SOC. AN. / W. STOWASSER'S SOHNE / PREMIATA E
PRIVILEGIATA FABBRICA / DI ISTRUMENTI MUSICALI / VERONA / VIA MENTANA / [aquila
stilizzata]. Lo strumento, costruito in ottone nichelato nei primi decenni del
XX secolo, presenta diciassette chiavi, cinque per la mano sinistra e cinque
per il pollice sinistro, cinque per la mano destra e due per il pollice destro.
I. 30. Flicorno in Si bem, tedesco, in ottone,
dotato di tre valvole a pistoni con meccanica berlinese, marchiato: Albert Kley
/ Instrumentenbauer / Berlin. Lo strumento, lungo cm. 56 con la campana del
diametro di circa cm. 22, fu costruito tra il 1910 e il 1913, anni in cui il
costruttore apponeva la sua firma mentre negli altri anni lavorò per importanti
ditte berlinesi quali C.F. Schmidt e G. Eschenbach.
I. 31. Cornetta francese marchiata: giglio /
THIBOUVILLE / PARIS / MADE ESPECIALLY / for / SHERMAN CLAY & C°. / SAN
FRANCISCO. Lo strumento, in ottone, costruito probabilmente negli ultimi
decenni del XIX secolo per il mercato americano. Lo strumento ha un canneggio
compatto e stretto per emettere un suono brillante, presenta tre pistoni e due
possibilità di taglio (Do e Si bem.). Il cambio di tonalità è reso possibile
cambiando il canneggio che va dal bocchino alla pompa generale.
I. 32. Trombone basso in Do, tedesco, anonimo,
costruito nella seconda metà del XIX secolo. Lo strumento, tutto in ottone,
presenta quattro valvole rotanti con la meccanica bavarese, con l’inversione
quindi tra il primo e il secondo tasto.
I. 33. Cornetta in Si bem costruita nell’Europa
orientale nei primi decenni del XX secolo. Lo strumento, tutto in ottone, ha
tre tasti a valvola rotante comandati però da pistoncini verticali tipo valvole
Lever.
I. 34. Cornetta tedesca con meccanica bavarese
anonima, databile alla fine del XIX secolo. Lo strumento, interamente in
ottone, presenta tre tasti a valvole rotanti, con l’inversione del primo e
secondo tasto, e una ghirlanda in argento sul bordo della campana.
I. 35. Bocchini per tromba, cornetta, corno,
flicorno, trombone e flicorno tenore di provenienza sia francese che tedesca
che italiana. Databili tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo,
sono in ottone e ottone nichelato.
I. 36. Flicorno a due pistoni, marchiato: JEROME
/ THIBOUVILLE – LAMY / 58 BIS Rue Reaumur / PARIS / A.G., costruito tra il 1867
e il 1870. Lo strumento, in ottone, presenta due pistoni tipo Périnet e un
canneggio stretto e lungo e conserva il bocchino originale.
I. 37. Flicorno contralto italiano, in Mi bem,
marchiato ANBORG / COMO, databile alla metà del XX secolo, in ottone nichelato
e tre pistoni. La lunghezza totale è mm. 540 senza bocchino mentre il diametro
del padiglione è di mm. 188. Questa ditta fu costituita da Antonelli e Borghi,
due artigiani che avevano lavorato negli stabilimenti Cazzani e che operarono a
Como, in via Napoleone, fino agli anni settanta del ‘900.
I. 38. Bombardino (flicorno baritono) in Si bem,
da tracolla in modo da essere suonato con la sola mano destra ed essere
utilizzato per le fanfare militari in bicicletta. Lo strumento è databile alla
fine del XIX secolo, interamente in ottone, presenta una macchina a tre pistoni
esterna al canneggio da tracolla. Il marchio è: stemma reale / PRIMARIA /
PREMIATA FABBRICA / LUIGI ALZIATI / MILANO / (ITALIA) / stella a cinque punte.
La lunghezza totale è di mm. 745 mentre il diametro del padiglione è di mm. 278.
I. 39. Cimbasso (trombone contrabbasso in Si
bem) italiano, marchiato: stella a 5 punte / lira musicale / premiato stabil. /
B. CAZZANI / MILANO / Esportazione Mondiale / in ovale: A. RAMPONE / Ditte
Riunite / B. CAZZANI / stella a 5 punte / RAPPRES. IN SICILIA / G. SACCO &
CO / PALERMO. Lo strumento, interamente in ottone nichelato, è databile al
primo quarto del XX secolo, presenta una meccanica a quattro cilindri.
I. 40. Corno francese semplice, in Mi bem,
marchiato RAMPONE / BD OFED NY C 1965 / ITALY. Strumento in ottone, meccanica
con tre tasti a valvole rotanti
I. 41. Flicorno contrabbasso in Mi Bem. Databile
ai primi decenni del XX secolo, marchiato: BRITISH STANDARD / L. P. / LONDON /
BRITISH MADE / BEARE & SON / TORONTO. Questa ditta, attiva a Londra dal
1865 e specializzata nella costruzione di archi, produsse anche numerosi ottoni
destinati all’esportazione sia in Europa sia in Nord America (B & S).
Questo strumento, databile ai primi decenni del XX secolo è interamente in
ottone e presenta tre pistoni verticali.
I. 42. Tromba da segnalazione americana,
costruita agli inizi del XX secolo e usata per la musica militare. Lo
strumento, in ottone, è lungo mm. 474 senza il bocchino, ha un solo pistone
posto in senso orizzontale, due valvole per lo scarico della condensa ed è
marchiato: CONN / MADE BY / C. G. Conn Ltd / ELKART IND. / U.S.A.
I. 43. Tromba in Si bem, costruita nel quarto
decennio del XX secolo. Marchiata sulla campana: A - RAMPONE / QUARNA NOVARA.
Lo strumento, in ottone cromato, ha tre pistoni tipo Perinèt ed è lungo mm. 490
senza bocchino. Fu costruito da Alfonso Rampone, cugino del più celebre
Agostino, che dal 1932 al 1974 impiantò a Quarna una sua fabbrica, rilevando i
macchinari della SAIIIM.
I. 44. Flicorno a chiavi inglese in Do, databile
al secondo decennio del XIX secolo. Corpo in rame mentre in ottone sono le sei
chiavi e la ghirlanda su cui è inciso il marchio: Gerock / 19 Cornhill, London.
Le chiavi hanno teste piatte e tonde, montano cuscinetti di pelle e sono
imperniate su selle di ottone con le molle rivettate sul corpo della chiave. La
più distante dal bocchino (Re / Fa #) è comandata dal mignolo della mano
destra, può essere bloccata in chiusura da una vite (mancante), la seconda chiave
(Do # / Sol #) è comandata dall’anulare destro, la terza (Re / La) dall’indice,
la quarta (Mi bem / Re bem) dal pollice destro, la quinta (Si bem / Mi bem)
dall’indice destro e la più vicina al bocchino (Mi / Fa) dal pollice destro. Il bocchino è originale, la lunghezza totale
(senza bocchino) è mm. 432. Cristopher Gerock, figlio di immigrati tedeschi, fu
attivo a Londra dal 1804 al 1837 ed ebbe la sede a Cornhill tra il 1808 e il
1823. L’introduzione di chiavi simili a quelle usate per i legni, permise alla
tromba naturale di emettere non solo gli armonici naturali ma quasi tutta la
scala cromatica, cosa che divenne possibile con l’avvento dei pistoni (1818).
Il più famoso esecutore di questo strumento fu Anton Weidinger (Vienna,
9/6/1767 - 20/11/1852) per cui Haydn scrisse il famoso Concerto per Tromba in
Mi bem magg. Anche in Italia questo strumento ebbe un buon successo
testimoniato dai metodi per tromba a chiavi pubblicati da Asioli e da Araldi.
I. 45. Tromba da segnalazione naturale,
marchiata: stella a cinque punte / lira musicale / PREMIATO STABIL.TO / B.
CAZZANI & C. / MILANO / ESPORTAZIOONE MONDIALE / in ovale A. RAMPONE /
Ditte Riunite / B. CAZZANI & C. / stella a cinque punte. Lo strumento,
costruito intorno al 1912, è in ottone nichelato, senza tasti, dell’altezza di
mm. 654 con un padiglione del diametro di mm. 145.
I. 46. Flicorno soprano costruito intorno al
1932, marchiato: RAMPONE / & / CAZZANI / MILANO, tipo Vademecum. Lo
strumento è in ottone con tre tasti a valvole rotanti. La lunghezza totale è
mm. 450 senza bocchino mentre il diametro del padiglione è di mm. 138.
I. 47. Flicorno contralto italiano, in Mi bem,
marchiato: stemma sabaudo / C. ZINZI & C. / ROMA / stella a 5 punte,
databile intorno al 1935. Lo strumento è in ottone nichelato con meccanica a
tre pistoni, la lunghezza totale è mm. 519 senza bocchino mentre il diametro
del padiglione è di mm. 154. Carlo Zinzi costruì solo strumenti destinati
all’uso bandistico, era essenzialmente un produttore di ottoni. A Roma, nei
primi del ‘900, era presente un commerciante, tale Comingio Zinzi il
committente probabile di una serie di stencils.
I. 48. Flicorno tenore verticale, italiano, in
Si bem, costruito intorno al 1895, in ottone con meccanica a cilindri rotanti,
marchiato: lira musicale / CERUTTI / TORINO / asterisco. Giovan Battista
Cerutti fu attivo a Torino dagli ultimi decenni del XIX secolo al 1909, anno in
cui si limitò a commercializzare strumenti altrui.
I. 49. Trombone tenore marchiato: PRIMARIO /
FORN.RE R. ESERCITO / stemma sabaudo / PREMIATA FABBRICA / FERD.O ROTH / MILANO
/ asterisco / Esportazione Mondiale. Lo strumento, a penna piccola, costruito
intorno al 1880, è in ottone e presenta una meccanica a tre valvole rotanti.
Ferdinando Roth, nato ad Adorf nel 1815, si stabilì a Milano dove lavorò per
Pelitti da cui si staccò nel 1842 per fondare una sua ditta. Dal 1878 lavorò
con il genero, Antonio Bottali, fino al 1898 quando questi, alla morte del Roth,
ne rilevò la fabbrica adottando il marchio Roth e Bottali.
I. 50. Trombone tenore, italiano, marchiato:
MORUTTO MARCELLO / stemma sabaudo / TORINO, costruito probabilmente nel 1884.
Lo strumento è a penna larga, a diapason 440 Hz, è in ottone con una ghirlanda
in argento al bordo del padiglione e presenta una meccanica a tre valvole
rotanti.
I. 51. Flicorno contrabbasso grave in Mi bem
marchiato: tre stelle a cinque punte / E. ZACCARIA / VERONA / stella a cinque
punte. Lo strumento, in ottone con meccanica a tre valvole rotanti, costruito
intorno al 1910, alto circa mm. 1041 e con un padiglione di mm. 439, è opera di
uno dei numerosi artigiani presenti a Verona all’inizio del XX secolo e che
successivamente lavorò per la ditta Stowasser.
I. 52. Tuba tedesca in Mi bem marchiata: WILHELM
HERWIG / aquila imperiale / MARCKNEUKIRCHEN / SACHSEN. Lo strumento presenta
una meccanica a tre pistoni di tipo berlinese con il canneggio del secondo
pistone privo della slide. Lo strumento è in ottone naturale, alto mm. 840 con
la campana, ornata da una ghirlanda in alpacca, del diametro di mm. 270. È
databile a cavallo tra il XIX e il XX secolo; il costruttore W. Herwig, ex
violinista e liutaio, fu attivo come costruttore di fiati dal 1890 al 1940 e
nei primi anni del ‘900 adottò il marchio HERWIGA.
I. 53. Flicorno contralto in Mi bem, marchiato:
stella a cinque punte / stemma / PREMITA / FABBRICA / RIBONI & BENICCHIO /
MILANO / stella a cinque punte, in Mi bem. Lo strumento, databile al terzo
decennio del XX secolo, è in ottone naturale con meccanica a tre valvole
rotanti, la lunghezza totale è mm. 529 senza bocchino mentre il diametro del
padiglione è di mm. 164. Romolo Riboni, ex dipendente della ditta Rampone, e
Battista Benicchio, ex dipendente della ditta Sambruna, nel 1930 costituirono
una loro azienda specializzata nella costruzione di ottoni.
I. 54. Rothcorno contralto, italiano, in Mi bem,
marchiato: BREVETTO / BOTTALI / stella a cinque punte / diapason / PREMIATA
FABBRICA / FerdO ROTH / MILANO / fiore a otto punte. Lo strumento, alto mm.
419, costruito nel 1908, è di ottone cromato con la meccanica a tre valvole
rotanti. Questo strumento, a cameratura conica e dalla caratteristica forma
ovale, fu ideato per completare la classe dei corni d’armonia nelle bande.
Presentato in occasione del Congresso Musico Didattico del 1908 a Milano,
questo strumento era costruito con tre o quattro valvole rotanti, tagliato in
Mi bem o Si bem e poteva sostituire il flicorno contralto o il genis con una
voce più vicina a quella del corno ma con molte minori difficoltà di emissione.
I. 55. Bombardino in Mi bem, italiano, databile
intorno al 1870, marchiato, sul fregio di alpacca della campana: BRIZZI E
NICCOLAI / FIRENZE mentre, sul rinforzo salvaurti opposto alla campana, vi è il
marchio: A. SQUAGLIA & C. / FIRENZE. Nel 1842 Enea Brizzi, capo della
fanfara dei carabinieri fondò, insieme a Giovanni Niccolai, la casa musicale
"Brizzi e Niccolai". Nel 1866 Enea Brizzi entrò di prepotenza nella
storia del Risorgimento Italiano: insieme a A. Brofferio scrisse "La
canzone della guerra del 1866". La ditta, trasferitasi poi nel 1909 a
Valetta, Malta, fu rinomata sia per la costruzione di strumenti a fiato sia
come costruttore di pianoforti. Questo strumento è in ottone cromato con la
macchina a tre valvole rotanti.
I. 56. Trombone basso in Sol con meccanica a
quattro valvole rotanti. Sulla ghirlanda di alpacca posta sulla campana vi è la
scritta: A. J. ROTT ạ syn Praha Kr Vinohrady. Rott August Heinrich Sohn
(Augustin Jindrich syn, Praga 1869 - 1917) rilevò la fabbrica del padre
ampliandone gli interessi anche in Spagna insieme a H. Lahera. Lo strumento,
databile alla fine del XIX secolo è in ottone cromato con rinforzi in ottone
nichelato ed è lungo mm. 1420.
I. 57. Saxhorn tenore orizzontale in Si bem,
inglese, costruito nel 1911 (sul primo pistone è inciso: Besson & Co
breveté e il numero di serie 93948). Sulla campana è inciso: CLASS / A / 50
MEDALS DI HONOUR / monogramma FB /
BESSON & C° / “Prototipe” / 198 EUSTON ROAD / LONDON / ENGLAND / stella a
cinque punte. Lo strumento è alto mm.
655 mentre la campana ha un diametro di mm. 230. Questo strumento è un
prototipo di cui non sono stati costruiti molti esemplari, presenta una pompa
generale verticale, è in ottone nichelato ed ha tre pistoni tipo Perinèt.
I. 58. Trombone in Si bem, con meccanica SARV
(side-action-rotary-valve), modello “Centennial”. Lo strumento fu costruito nel
1875 da Henry Lehnert (b Freiberg, in Sassonia 3/2/1838; d Philadelphia
14/10/1916), trasferitosi a Freemantle nel 1860 con il fratello Carl, con cui
fondò la Lehnert & Co. Nel 1866, separatosi dal fratello, si trasferì a
Filadelfia per produrre la sua linea di strumenti "American
Standard". Dal 1875 al giugno del 1876 produce ottoni di alta qualità, la
serie “Centennial” destinati alle bande che avrebbero suonato durante le parate
per il centenario della fondazione degli Stati Uniti il 4 Luglio del 1876. La
meccanica è costituita da tre valvole rotanti azionate da lunghe leve che fanno
ruotare il cilindretto attraverso sottili cordicelle fissate alla base dello
stesso. Lo strumento, in ottone nichelato, è lungo mm. 846 mentre la campana ha
un diametro di mm. 221. Il marchio è: LEHNERT PHILA. (in cerchio) / CENTENNIAL.
I. 59. Altophone in Mi bem con campana rivolta
verso l’alto. Questo strumento è una variante dell’alto horn inventato da Henry
Distin e, come il corno francese e il mellophone, ha un canneggio circolare e
una larga campana. È marchiato: “28 Medals Of Honour" (in banner) / F. B.
(monogramma) / F. BESSON / BREVETÉE / 198 Euston Rd. / London / stella a cinque
punte / Louis Schreiber / Sole Agent / U. States; sul secondo pistone è inciso:
in ovale F. Besson / stella a cinque punte / Brevetée / 19825 che ne permette
la datazione al 1877. Altra particolarità di questo strumento è di essere stato
importato da Louis Schreiber di New York, che è conosciuto oggi per la sua
famiglia insolita di Schreiberhorns a forma di goccia. Questo strumento è in
ottone cromato ed ha tre pistoni tipo Perinèt, è alto mm. 413 e la campana ha
un diametro di mm. 215.
I. 60. Saxhorn contralto in Mi bem o Pichotte
(termine utilizzato nelle bande e nelle fanfare francesi) in ottone naturale
con meccanica a tre pistoni di tipo berlinese, fabbricato probabilmente in
Germania per l'export negli Stati Uniti, è databile alla seconda metà del XX
secolo. Sul padiglione è inciso: LYON & HEALY / Chicago. Patrick Joseph
Healy e George Washburn Lyon, dal 1864 fino al 1923, intrapresero l’attività di
merchandising di strumenti musicali costruiti in Europa, marchiando gli
strumenti col loro logo. Lunghezza totale mm. 545, diametro del padiglione mm.
190.
I. 61. Solo alto horn, flicorno in Mi bem, con
tre cilindri a meccanica TARV (top-action-rotary-valve) con le tipiche valvole
rotanti azionate da cordicelle regolabili, in ottone, databile intorno al 1890.
Sulla campana è incisa la dicitura: Pollmann’s Musik House, New York. Henry
August Pollmann si trasferì dalla natia Sassonia a New York nel 1880 e qui
rilevò l’attività di costruttore di strumenti musicali di John Henry Martin,
fino alla morte nel 1905. Lo strumento ha il padiglione del diametro di mm. 133
ed è alto, senza bocchino, mm. 433.
I. 62. Tromba in Sol, anonima, in ottone
naturale, a tre pistoni con la meccanica a valvole inventata a Berlino da
Heinrich Stöelzel e Friedrich Blühmel nel 1814. Lo strumento, probabilmente di
fabbricazione francese, risale alla metà del XIX secolo, porta inciso sulla
ritorta dell’imboccatura la dicitura SOL e sul secondo pistone C 70. Il
padiglione ha un diametro di mm. 109
mentre la lunghezza, senza bocchino, è di mm. 375.
I. 63. Cornetta tedesca in Fa con meccanica
bavarese, costruita alla fine del XIX secolo, marchiata: C A KEIL /
MARKNEUKIRCHEN / SACHSEN. Carl August Keil era un grossista di strumenti
musicali a Markneukirchen; questo strumento fu costruito probabilmente da un
anonimo artigiano della città o della regione. Lo strumento, interamente in
ottone, presenta tre tasti a valvole rotanti, con l’inversione del primo e
secondo tasto, una ghirlanda in argento sul bordo della campana e due ritorte
aggiuntive per variarne l’intonazione in Mi bem e Re.
I. 64. Flicorno tenore (Saxhorn tenore) in Si
bem, costruito alla fine del XIX secolo, in ottone cromato con meccanica a tre
pistoni. Sul padiglione vi è il marchio: stemma reale / C SAMBRUNA / MILANO /
corno da caccia. La ditta Sambruna Camillo fu attiva a Milano dal 1876 al 1923
(alla morte di Camillo, nel 1918, gli succedettero i figli Giannina, Angela e
Camillo junior) ed ebbe numerosi premi per la particolare qualità dei suoi
strumenti. Lo strumento è alto mm. 628 e il diametro della campana è di mm. 215.
I. 65. Trombone tenore, in Si bem, italiano, marchiato all’interno di una
ghirlanda floreale: Premiata Fabbrica / Ditta Massara / Asti, costruito
probabilmente a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Luigi Massara fu attivo tra
il 1888 e il 1926 sia ad Asti sia a Ivrea e si specializzò nella realizzazione
di ottoni gravi. Lo strumento è a penna larga, a diapason 440 Hz, è in ottone
con una meccanica a tre valvole rotanti con tasti decorati con madreperla.
I. 66. Tromba in Si bem/Do, marchiata ARIGRA.
Questo è l’acronimo di "Anton Riedl Graslitz". Anton Riedl era un
operaio costruttore di strumenti musicali che, nel 1885, impiantò una sua
propria ditta nella cittadina ceca e usò questo marchio dal 1928 al 1930;
successivamente fu sostituito alla guida della fabbrica dal figlio Hugo. La
tromba fu costruita, molto probabilmente, nel 1930 in purissimo Art Decò: la
campana, l’involucro esterno dei pistoni, i dadi e gli anelli per le dita sono
in forma ottagonale: la campana è incisa e martellata persino all’interno. La
pompa generale ha una prolunga, munita di anello esagonale per la presa, il cui
utilizzo permette di cambiare tonalità. Il canneggio del terzo pistone è
allungabile grazie ad una slide. La tromba è in ottone argentato, è lunga mm.
495, la lunghezza della prolunga della pompa principale è di mm. 53 mentre il
diametro della campana è di mm. 115. Queste trombe erano particolarmente
utilizzate per la musica jazz.
I. 67. Tromba a semiluna (demilune trumpet) in
Do, costruita da Giuseppe Pelitti tra il 1830 e il 1850. Questa è una tromba
naturale col canneggio ripiegato a semiluna per permettere all’esecutore di
inserire la mano nella campana e abbassare i toni. Questo strumento è in ottone
naturale, presenta il canneggio ritorto tre volte per una lunghezza complessiva
di mm. 119 senza bocchino. Questi ha una penna lievemente piegata per
permettere una facile imboccatura. Il marchio è: stemma sabaudo / due stelle a
sette punte / G. PELITTI MILANO / stella
a sette punte / 16.
I. 68. Euphonio a doppia campana, marchiato:
made by / J W YORK & SONS / GRAND RAPIDS / MICH. e costruito nel 1908
(numero di serie sul secondo pistone 17719). Lo strumento è in ottone
nichelato, ha quattro pistoni tipo Perinèt per la voce di baritono e uno
laterale, su cui è inciso il numero 818, che commuta il canneggio da baritono
in quello da tenore. La campana per questa voce è rivolta in avanti ed è
rimovibile mentre quella da baritono è verticale e fissa. James
Warren York nacque il 24 Novembre 1839 in Exeter, nel New Hampshire. Dapprima
lavorò per la Boston Musical Instruments Factory e nel 1882 si trasferì a Grand
Rapids, Mitchigan, dove assieme a suo fratello fondò la YORK Band Instrument
Company. Nel loro music
store, inizialmente si occuparono dell'importazione e della vendita di
strumenti musicali. Successivamente iniziarono a produrre cornette, tromboni ed
imboccature, oltre alla fornitura di servizi di manutenzione e riparazione. In
seguito entrarono in società anche i figli di James W. York. Nel 1884 la Compagnia
era conosciuta con la sigla J.W. York and Company. Successivamente, in onore di
suo figlio Charles E. York, ne cambiò il nome in "York & Son" nel
1887 e nel 1898 in "York & Sons", in favore del suo secondo
figlio, Frank W. York. Questi ultimi furono attivi nell'attività ceduta loro
dal padre fino al 1913, quando la cedettero a Johnson, John e James Duffy che
ne assunsero le redini fino al 1930, anno in cui le attività furono vendute a
Carl Fischer.
I. 69. Corno francese in Fa - Si bem, costruito
nel 1925 da Joseph Lidl a Brno nella Repubblica Ceca. Questa ditta fu attiva
dal 1895 ed eccelse nella produzione di ottoni, dal 1924 si distinse
principalmente per la costruzione di corni francesi innovativi e di alta
qualità. Questo è uno strumento compensatore, con il pollice, infatti, si
aziona una lunga valvola rotante che re-indirizza tutti i canneggi in una sola
volta. Questa soluzione è il perfezionamento dell’idea di Carl Geyer, noto come
il modello di Wunderlich, e permette un passaggio veloce e morbido da una
posizione all’altra. Sulla valvola per il cambio di tonalità e inciso: Lidl
Brno mentre sulla campana vi è incisa la scritta Acustic. Lo strumento è in
ottone cromato con ghiere e rinforzi in ottone nichelato e presenta tre valvole
rotanti azionate da tasti in metallo argentato.
I. 70. Tromba in Si bem, costruita nel terzo
decennio del XX secolo. Marchiata sulla campana: A. RAMPONE / B. CAZZANI &
C / MILANO. Ottone nichelato e sabbiato e ottone cromato. Lo strumento ha tre
pistoni ed è lunga mm. 501 senza bocchino. Sul catalogo del 1928 è descritta
come tromba tipo Besson perfezionata Cazzani, con congegno automatico sulla
pompa generale per regolare l’intonazione delle note gravi.
I. 71. Tritonikon contrabbasso databile intorno
al 1890. Lo strumento è in ottone con chiavi, ghiere e ghirlanda in alpacca,
presenta dieci tasti anteriori e cinque posteriori che comandano quindici
chiavi; sui tasti è incisa la nota emessa. Sulla campana vi è una placca con la
scritta: 1889 / PREMIERE RÉCOMPENSE / V. F. CERVENY / & FILS / due medaglie
con le scritte. EXPOSITION UNIVERSELLE e REPUBLIQUE FRANCAISE / MEDAILLE D’OR.
Lo strumento è alto cm. 97, largo 35 per uno spessore di cm. 18. L'invenzione
di questo strumento è attribuita al liutaio di Hradec Králové Václav František
Červený (1819-1896) e risale al 1856. Tuttavia, alcuni componenti strutturali
sono senza dubbio opera del liutaio, compositore e teorico musicale belga
Victor-Charles Mahillon (1841 Bruxelles – 1924 St. Jean u Cap- Ferrat, Belgio).
Il concetto del tritonikon dell'officina di VF Červený era in parte basato sui
fagotti in metallo del costruttore di strumenti Johann Stehl, il cui modello
migliorato è stato prodotto dalla società Schöllnast und Sohn a Bratislava e,
in parte, sull’ophicleide in cui Červený ha sostituito sperimentalmente il
bocchino con una doppia ancia. Ha realizzato un totale di venti tritonikon di
diverse accordature, tre dei quali sono nella collezione di strumenti musicali
del Museo Nazionale di Praga. L'invenzione del sarrusofono, che offriva ai
musicisti migliori possibilità tecniche e applicazioni, fermò lo sviluppo del
tritonikon. Il destino del sarrusofono fu poi affrontato in modo simile dal
sassofono. La compagnia V.F. Cerveny fu fondata nell'anno 1842 da Vaclav
Frantisek Cerveny. Domicilio è in Hradec Kralove (CZ). Il sarrusofono è uno
strumento ad ancia doppia costruito in metallo e dalla tubatura conica. Lo
strumento è realizzato in ottone e la sua forma ricorda un tubo. Il corpo dello
strumento è costituito da una ritorta su cui è fissata una doppia ancia, un
tubo curvato a spirale con fori trapanati dotato di meccanismo a lembo e un
corpo corto. I fori nel tubo dello strumento sono insolitamente ampi e il loro
design garantisce una caratteristica unica di questo strumento: ogni nota è
data da una sola chiave, quindi non è necessario utilizzare una combinazione di
chiavi per qualsiasi nota. Anche la meccanica è organizzata in un modo del
tutto unico - la diteggiatura ricorda sostanzialmente una tastiera di
pianoforte - il mignolo della mano sinistra controlla la nota più bassa, mentre
il mignolo della mano destra controlla la nota più alta. Le altre dita
controllano quindi le chiavi delle note intermedie. Il liutaio belga Mahillon,
che ha partecipato allo sviluppo dello strumento, ha affermato che "ci
vogliono solo pochi giorni perché un musicista esperto nel suonare il
pianoforte padroneggi il tritonikon.
I. 72. Tromba naturale in La in ottone crudo a
ritorta singola e canneggio cilindrico, marchiata: F. PERINET / 31 rue COPERNIC
31 / PARIS. Strumento databile agli ultimi decenni del XIX secolo, costruito da
François Pèrinet, inventore della macchina a pistoni per gli ottoni, meccanica
ancora oggi utilizzata in questi strumenti. Lo strumento è lungo mm. 506 senza
bocchino e la stretta ritorta ha una lunghezza di mm. 384.
I. 73. Tromba basso in Si bem, italiana, in
ottone naturale, risalente ai primi decenni del XX secolo. Sulla campana vi è
inciso il nome del fabbricante: A. CARNAZZI / VERCELLI. Lo strumento presenta
tre tasti a valvole rotanti e un piccolo bocchino originale a penna corta. La
lunghezza totale è di mm. 619 bocchino compreso.
I. 74. Flicornino, flicorno sopranino in Mi bem,
marchiato: RAMPONE / & / CAZZANI / MILANO, e costruito nei primi decenni
del XX secolo. Questo strumento fu utilizzato nelle bade vesselliane,
principalmente in Puglia, per imitare la voce del soprano nelle trascrizioni
operistice per banda.
I. 75. Tromba basso in Si bem, italiana, in
ottone naturale, risalente ai primi decenni del XX secolo. Sulla campana vi è
inciso il nome del fabbricante: lira musicale / DITTA / G. DELL’ANNO & FIGLI / PREMIATA
FABBRICA / STRUMENTI MUSICALI / NAPOLI / stella a 5 punte e del proprietario:
Cosimo Arnesano. Lo strumento presenta tre tasti a meccanica Perinet e un
piccolo bocchino originale a penna corta. La lunghezza totale è di mm. 638
bocchino compreso.
I. 76. Corno da postiglione in Si bem, di
probabile produzione tedesca, risalente alla metà del XIX secolo. Questo
strumento era in dotazione ai conduttori di carrozza addetti al trasporto
postale e delle persone, con esso i postiglioni avvertivano di salire a bordo,
del loro arrivo e segnalavano ai loro colleghi lo stato delle strade e
l’eventuale presenza di predoni. Lo strumento è in tre spire di ottone con una
sola saldatura centrale, il diametro del padiglione è di mm. 128 mentre la
lunghezza totale bocchino compreso è di mm. 359.
I. 77. Normaphone tedesco in SI bem con
meccanica a valvole rotanti TARV (top action rotary valves). Il normaphon è una
sorta di tromba con la campana e l’imboccatura curve come quelle del sax,
inventato da Richard Oskar Heber (1872-1938) a Markneukirchen. Tra il 1900 e il
1935 egli produsse ottoni con il marchio Norma-band in Schützenstrasse 36 a
Markneukirchen e pubblicizzò il normaphon come molto appropriato per 'Jazz-Band
und sonstige Effekt-Kapellen'. Circa 100 Normaphons sono stati costruiti dal
1924-1925 fino al 1930, e sono stati distribuiti attraverso grossisti come CA
Wunderlich in Siebenbrunn, RO Adler, Johannes Adler e CG Glier in
Markneukirchen, Ammon Gläser a Erlbach e MJ Kalashen a New York. Questo è uno strumento anonimo ma
riconducibile quasi certamente a Julius
Rudolph, costruttore di ottoni a Gotha (Turingia), che fino al 1930 costruì
questi strumenti con la meccanica a valvole rotanti.
I. 78. Trombone basso in Fa costruito negli anni
’60 e marchiato ORSI / MILANO. È nichelato, presenta quatto valvole Perinet ed
è lungo mm. 941. Lo strumento è databile al terzo quarto del XX secolo e fu
usato prevalentemente nelle bande militari. (per gentile concessione della
Marina Militare).
I. 79. Tromba da segali costruita nel terzo
quarto del XX secolo e marchiata in ovale: FABBRICA STRUMENTI MUSICALI /
Kalison / MILANO. Lo strumento ha un solo pistone ed è alto mm. 484 senza
bocchino. Due operai che lavoravano per la ditta Bottali, nel 1927, fondarono
la Riboni - Benicchio. Nel 1953 venne a mancare il Sig. Benicchio e subentrò
nell'azienda il figlio Angelo che fondò, nel 1955 quando chiuse la Riboni –
Benicchio, la ditta Kalison, che proseguì la produzione fino al 2005 anno in
cui chiuse. Il marchio fu rilevato dal
tedesco Walter Nirschl, che però non ha prodotto più strumenti con questo
marchio. Dal 2006, Roberto Gaffo,
operaio della Kalison dal 1974 e Angelo Piciroli, che entrò nel 2003, fondano
la G&P, tutt'ora attiva. (per gentile concessione della Marina Militare).
I. 80. Tromba naturale in vetro tagliata in Sol,
anonima ma di probabilmente prodotta da soffiatori di vetro di Lodelinsart e
Chênée in Vallonia (Belgio meridionale) e databile alla seconda metà del XIX
secolo. Lo strumento si presenta come un lungo tubo di vetro praticamente
cilindrico che forma quattro ritorte, un bocchino interno appena accennato e
termina in un ampio padiglione molto svasato. L’altezza della tromba è di mm.
360, la lunghezza approssimativa del canneggio fino alla campana è di mm. 233 e
questa ha un diametro di mm. 145.
I. 81. Cornetta a pistoni francese, costruita
nell’ultimo decennio del XIX secolo. Sulla campana è inciso: cinque medaglie /
In striscia Mᴼᴺ MULLERON. RESPAUD / FONDĖE EN 1859 / FOIRNISSEUR DELL’ARMĖE /
CHAPUIS SUCᴿ / 12 PASSAGE DE L’HOTEL DIEU / LYON / stella a cinque
punte. Joseph Molleron (1816-1894) nacque a Lione. Dopo un soggiorno a Parigi,
dove si sposò nel 1840, tornò a Lione come costruttore di strumenti al numero 7
di rue du Buisson, e poi al n. 23 di rue Bonneveaux. Rimasto vedovo, si risposa
nel 1851 e si trasferì in rue Longue n. 29. Nel 1859 creò la società Molleron
che produrrà principalmente ottoni. Vendette la sua azienda intorno al 1888 a
Jean Marie Respaud e morì a Lione nel 1894. Jean Marie Respaud (1836-1902)
nacque a Saint Quirc in Ariège. Aveva 52 anni quando assunse la Maison Molleron
trasferendo la sede al 12 passage del Hotel Dieu a Lyon. Morì nel 1902 a 65
anni in Bron. La sua unica figlia Marie Cécile Respaud nata nel 1883 si era
sposata nel 1902 con Marius Chapuis, dipendente nato a Lione nel 1876, che alla
fine del XIX secolo assunse la guida della maison, divenendo poi un rivenditore
di strumenti musicali fino alla sua morte, nel 1927. Lo strumento, tagliato in
Mi bem, è in ottone nichelato, ha tre pistoni Perinèt e la chiave dell’acqua
sulla pompa generale.
I. 82. Tromba ottavino (piccolo, sopranino) in
SI Bem, italiana, marchiata sulla campana: MADE IN ITALY / KALISON e costruita
nel 1935 a Milano. Questi strumenti, insieme al trombone in Do acuto e al
clarinetto piccolo in SI Bem, fanno parte di una piccola produzione di Alziati
o Bottali, messa in vendita dalla Kalison negli anni ’50 e poi ripresa in
pochissimi esemplari negli anni ’70. Lo strumento è in ottone laccato, ha tre
valvole Perinèt, le pompe non sono estraibili, è alto, compreso il bocchino,
mm. 267 e la campana ha un diametro di mm. 65.
I. 83. Tromba Serpente, costruita nei primi
decenni del ‘900. È marchiata A. Squaglia / Firenze. Altero Squaglia autore,
costruttore e restauratore attivo a Firenze prima metà del 900, in età
giovanile, lavorò insieme a Pupeschi, Onerati e altri costruttori fiorentini
per poi dedicarsi alla costruzione di strumenti dal design particolare. Questa
è una tromba naturale in Si bem in ottone naturale. La lunghezza è di cm. 102
mentre il diametro della campana è di cm. 17. Il canneggio è appena conico e
presenta quattro convessità a semicerchi alternati che lo fanno assomigliare a
un serpente.
I. 84. Flicorno in Fa con meccanica a tre
valvole rotanti databile al terzo quarto del XIX secolo. Lo strumento è in
ottone, sulla campana vi è una ghirlanda di metallo argentato su cui vi è il
marchio: Pr o Stabilimento Musicale / DI / Gius. e Pelitti Milano. L’altezza è
di mm. 348 senza il bocchino mentre il diametro della campana è di mm. 130.
Questo strumento è ascrivibile a Giuseppe Pelitti (1811-1865). A lui si deve
l’invenzione di vari strumenti musicali a fiato, alcuni dei quali ebbero
duraturo successo quali il bombardino, il pelittifono, costruito in gran parte
in legno coperto di pelle, con solo la canna d’imboccatura e le valvole in
metallo il controfagotto metallico e il bombardone. Per tutti questi strumenti
Giuseppe ottenne una medaglia d’argento, con diritto a quella d’oro qualora
essi negli anni seguenti fossero stati consacrati da un effettivo successo
pratico. Nel 1847 il costruttore ripresentò infatti il bombardone, questa volta
chiamato ‘pelittone’, accompagnandolo con le attestazioni di numerosi e
autorevoli musicisti che ne confermavano la validità, ciò che gli valse
l’ambita medaglia d’oro.
I. 85. Trombone tenore in Si bem, marchiato
sulla campana: stella a cinque punte / L. ZELWEGER / BIELLA / stella a cinque
punte. Questo strumento è databile all’ultimo decennio del XIX secolo. Lo
strumento presenta la meccanica a tre valvole rotanti. Luigi Zelweger, attivo a
Biella dal 1882 al 1931, fu un importante maestro direttore di banda di
Occhieppo Inferiore, editore e compositore di marce militari, la più nota delle
quali è dedicata al Conte Carlo Borromeo presentata all’Esposizione Nazionale
di Milano. Nel 1890 fonda la “Perfezionata fabbrica di istrumenti musicali in
ottone e legno di Luigi Zelweger” a Biella (Novara), rimasta in attività fino
al 1928. Nella vasta produzione di questo costruttore erano presenti, oltre ai
saxofoni, clarinetti, oboi e ottoni, strumenti a plettro e pianoforti.
I. 86. Euphonium in Si bem. marchiato: Weril /
FUNDATA EM 1909 / SÃO PAULO – BRASIL / H 980. Lo strumento, databile alla metà
del XX secolo, è in ottone nichelato e presenta quattro valvole Perinet.
L’altezza totale è di mm. 671 mentre il diametro della campana è di mm. 273. La
Weril, come azienda brasiliana, è stata fondata nel 1909 a San Paolo, da Franz
Weingrill, un "Meister - Blasinstrumentenbau" (Maestro nella
costruzione di strumenti a fiato) austriaco il quale insegnò il mestiere a suo
figlio Pedro Weingrill. La fabbrica ebbe sede in un atelier in Rua Florêncio de
Abreu, nel centro di San Paolo e Pedro Weingrill la trasformò in un'impresa
familiare centenaria ancora in attività.
I. 87. Corno naturale tagliato in La bem, in
vetro, anonimo. Lo strumento si presenta come un lungo tubo di vetro,
lievemente conico, che forma quattro spire; presenta un bocchino interno con
ulteriore spira sul canneggio e termina in un padiglione conico. L’altezza
complessiva è di mm. 291, la larghezza del corpo con le spire è di mm. 110 e
questa ha un diametro di mm. 70. Questo strumento imita versioni più piccole
dei corni da caccia in ottone del XVI-XVIII secolo e della tromba da caccia
utilizzata nella musica orchestrale del XVIII secolo. Probabilmente costruito
da soffiatori di vetro di Lodelinsart e Chênée in Vallonia (Belgio meridionale)
e databile alla prima metà del XIX secolo. La vetreria Grandchamps di Chênée
(in vallone Tchinnêye) nella seconda metà del XIX secolo si specializzò nella
produzione di bottiglie per l'acqua termale. La vetreria Cour Dejean di
Lodelinsart (vallone: Lodlinsåt), abbandonata, fu trasformata in edilizia
sociale nel 1997. Della stessa manifattura, anche se di epoca successiva, è un
cornetto in mostra al Met Fifth Avenue nella Crosby Brown Collection of Musical Instruments.
I. 88. Corno naturale in vetro, anonimo,
tagliato in Sol bem, costruito nella seconda metà del XIX secolo. Lo strumento
è costituito da un lungo tubo di vetro, scanalato, lievemente conico, di color
amaranto che forma cinque spire. L’imboccatura è costituita da un bocchino
interno e il padiglione, marcatamente conico e con zone di vetro non colorate,
ha un diametro di mm. 107. La lunghezza complessiva è di mm. 374, la larghezza
del corpo con le spire è di mm. 144. Questo strumento fu probabilmente
costruito da soffiatori di vetro della vetreria Cour Dejean di Lodelinsart
(vallone: Lodlinsåt). Della stessa manifattura è il corno in mostra al Met
Fifth Avenue nella Crosby Brown Collection of Musical Instrument.
J. 2. Oboe italiano costruito nel primo
decennio del XX secolo, marchiato Romeo Orsi / MILANO. Tre pezzi in ebano della
lunghezza di mm. 231 il corpo superiore, 236 il corpo inferiore e 127 la
campana. Lo strumento dispone di meccanica Prestini a 14 chiavi e 5 anelli in
alpacca.
J. 4. Oboe cecoslovacco dell’inizio del XX
secolo. Lo strumento, in Do, in ebano, è in tre pezzi, tutti marchiati Alois
Zmitko / Louny. Questo costruttore fu attivo a Laun dal 1894 al 1933. Lo
strumento, con tredici chiavi argentate e due anelli, ha una strana forma che
ricorda la musette della lunghezza totale di 57 cm.
J. 5. Corno inglese in Fa di forma curva,
francese, in tre pezzi di acero tinto con il corpo superiore e quello inferiore
ricoperti di pelle con fregi in oro. Lo strumento, lungo 755 mm. senza il
cannello, presenta tre ghiere in avorio e otto chiavi in ottone di cui sei
imperniate su castelletti di ottone e due su castelletti ricavati a rilievo nel
legno. I pezzi sono marchiati: torre / TRIEBERT / A PARIS. Lo strumento è
databile nel secondo decennio del XIX secolo, infatti, nel 1804 Georg Ludwig
Wihlelm Triébert emigrò a Parigi, dove costruì strumenti divenendo ben presto
il più famoso e ricercato costruttore di oboe e corno inglese. La campana, col
tradizionale bulbo a cipolla, presenta due fori.
J. 24. Clarinetto in Si bem italiano, ca. 1915,
meccanica con sistema Böehm. Bocchino e quattro pezzi in ebano, con marchiatura
a fuoco: lira musicale / Giuseppe Thaon / Torino / stella a 5 punte. 13 chiavi
e 2 anelli in alpacca, custodia originale in legno e pelle. Thaon fu attivo a
Torino dal 1911 al 1926.
J. 25. Clarinetto in Do, italiano, ca. 1920. Lo
strumento, in ebano, è costituito da quattro pezzi più il bocchino marchiati:
lira musicale / RAMPONE / MILANO / BREVETTATO / monogramma RC, solo sulla
campana vi è anche inciso in ovale: A. RAMPONE / Ditte Riunite / B. CAZZANI. La
meccanica, con sistema Böehm, presenta tredici chiavi e due anella in metallo.
Lunghezza totale senza bocchino di mm. 518.
J. 26. Clarinetto in La, tedesco, costruito
intorno al 1935, meccanica tipo Oehler con diciotto chiavi e cinque anelli in
silver. Lo strumento è costituito da quattro parti in ebano più il bocchino. I
pezzi hanno tutti la B poi il marchio: WURLITZER / FRITZ / ERLBACH V. numero di
serie 185, custodia originale.
J. 27. Clarinetto in Si bem in ebano, costruito
da Wenzel Mach negli ultimi anni del XIX secolo. Lo strumento è in ebano, in
quattro pezzi più il bocchino, presenta una meccanica Müeller a quattordici
chiavi e due anelli in metallo nichelato. Il marchio impresso a fuoco è: aquila
imperiale / W. MACH / CHOTEC / B / lira musicale. La lunghezza è di 619 mm.
bocchino compreso, copribocchino di legno.
J. 28. Clarinetto in Si bem francese, costruito
nella seconda metà del XX secolo. Quattro pezzi in ebano più il bocchino
marchiati N / NOBLET / Paris. Lo strumento ha una meccanica con sistema Böehm
con ventitré chiavi a tamponatura chiusa. Lo strumento è lungo 593 mm. escluso
il bocchino, mentre il barilotto è di 66 mm.
J. 29. Clarinetto metallico in Si bem., in ottone
nichelato, costruito nel secondo quarto del XX secolo dalla Beare & Son e
marchiato sulla campana: EMPIRE SERIES / B & S / TORONTO. Lo strumento
presenta una meccanica con sistema Böehm con quindici chiavi e sei anella.
Bocchino in ebano marchiato B & H (Boosey & Hawkes).
J. 30. Clarinetto piccolo in La bem. Italiano
della prima metà del XX secolo, costruttore anonimo. Tre pezzi di legno
ebanizato; bocchino, campana e corpo (unito al barilotto), chiavi in nichel.
(per gentile concessione della Marina Militare).
J. 31. Clarinetto contralto in Mi bem., costruito
a Parigi da Henry Selmer alla metà del XX secolo. Corpo superiore e inferiore
in ebano con collo e campana in ottone nichelato, meccanica con sistema Böehm,
discendente al Fa#.
J. 32. Corno di bassetto in Fa, Francia XX
secolo, discendente al Fa. Corpo superiore e inferiore in ebano con collo e
campana in ottone nichelato. Marchiato su tutti i pezzi: lira musicale / BUFFET
/ Crampon e Cie. / A PARIS, monogramma BC / MADE IN FRANCE. Lo strumento
presenta una meccanica con sistema Böehm con ventisette chiavi in metallo
nichelato.
J. 33. Clarinetto basso in ebano e metallo
argentato, primi decenni del XX secolo. La dicitura impressa sulla campana è:
[aquila bicipite in stemma] / SOC. AN. / W. STOWASSER'S SOHNE / PREMIATA E
PRIVILEGIATA FABBRICA / DI ISTRUMENTI MUSICALI / VERONA / VIA MENTANA / [aquila
stilizzata]. La ditta Stowasser, con sede in Graslitz, fu aperta nel 1860 dai
tre figli di Wenzel Stowasser (da qui nel nome "SOHNE") e fu attiva
fino al 1945, anno in cui fu espropriata. Aprì numerose filiali, in pratica
negozi, in molte città del mondo e in particolare in Italia a Verona dal 1900
circa fino verso il 1941. Gli strumenti però erano sempre forniti dalla casa
madre. Questo strumento è boemo, infatti, le fabbriche della regione di
Markneukirchen e Graslitz erano molto organizzate ed esportavano l'enorme
produzione. Lo strumento, a tre portavoce, presenta la meccanica Müller a
ventitré chiavi.
J. 34. Clarinetto contrabbasso, in Mi bem,
Italia, costruito a Milano da Orsi nella prima metà del XX secolo.
Completamente in ottone nichelato. Marchio sulla campana: ORSI / MILANO. (per
gentile concessione della Marina Militare).
J. 35. Tarogato, Ungheria, anni '30. Strumento
dal suono particolare, ideato dal fabbricante di strumenti J. V. Schunda, nel
1865 per la prima esecuzione del Tristano e Isotta di Wagner.
J. 37. Oboe italiano, costruito negli ultimi
decenni del XIX secolo, marchiato: lira musicale / MAINO & ORSI / MILANO /
monogramma MO. Tre pezzi in ebano, meccanica a sistema francese con tredici
chiavi e due anelli in alpacca e sei fori, custodia originale. Lo strumento è
identificato col numero 124 nel catalogo del 1898.
J. 38. Clarinetto piccolo in Mi bem, costruito
nella seconda metà del XIX secolo, tutti i pezzi sono marchiati METZLER &
C° LIM.TD / LONDON. Lo strumento presenta la meccanica Albert con quindici
chiavi e due anelli, è costituito da cinque pezzi in palissandro compreso il
bocchino più il copribocchino sempre in palissandro. La lunghezza totale è di
mm. 475.
J. 41. Clarinetto in Si bem, italiano, costruito
nella seconda metà del XIX secolo, marchiato: lira musicale / F. ROTH / MILANO
/ fiore a sei petali. Lo strumento è costituito da quattro pezzi in ebano
(lunghezza totale mm.574) più il bocchino, presenta una meccanica con sistema
Böehm semplificata a tredici chiavi (di cui una rotta) e due anelli.
J. 42. Clarinetto tedesco in Si bem, in
palissandro costruito nei primi decenni del XX secolo. Lo strumento, in quattro
parti più il bocchino, è dotato di meccanica Albert a quindici chiavi e quattro
anelli ed è lungo mm. 601 (61 + 199 + 231 + 110) più il bocchino (italiano, in
ebano, marchiato sistema brevettato / R. ORSI). Il marchio è: aquila imperiale
in cerchio / “KARADL” / SONORA / 18. Questo marchio fu adottato da Oscar Adler
fino al 1928 insieme con Hermann e Karl Jordan.
J. 43. Clarinetto in SI bem, quattro pezzi più
bocchino e copribocchino in palissandro, marchiato: stella a sei punte / E.
ALBERT / A BRUXELLES / stella a sei punte. Eugène Albert (1842 – 1895) fu il
capostipite di una dinastia di costruttori di strumenti musicali, fu inventore
e brevettò numerosi strumenti, tra cui, nel 1862, il clarinetto a tredici
chiavi con la meccanica che porta il suo nome. Questo strumento, databile
intorno al 1880, presenta la meccanica Albert ma a quindici chiavi e due
anelli, è lungo mm. 639 di cui il bocchino mm. 75, il barilotto mm. 51, il
corpo superiore mm. 199, quello inferiore mm. 217 e la campana mm. 97.
J. 44. Clarinetto basso costruito nel secondo
decennio del XX secolo e marchiato: lira musicale / in ovale F.lli A. M. Bottali / MILANO
subito sotto: marca / G. Pelitti mentre il corpo inferiore è marchiato dal
venditore: fiore a cinque petali / ARNALDO BORGANI / marchio / MACERATA / fiore
a cinque petali. Lo strumento ha il corpo superiore e inferiore in ebano mentre
collo e campana sono metallici ed ha ventidue chiavi con tre portavoce e la
meccanica Müller.
J. 45. Clarinetto in Si bem, quattro pezzi in
ebano più bocchino, marchiato: lira musicale / (in ovale) P. RONDONI / VERONA /
stella a cinque punte. Paolo Rondoni fu il successore di Santucci e fu attivo a
Verona dal 1914 in via Stalla 15: questo strumento è databile al terzo decennio
del XX secolo. Lo strumento presenta la meccanica con sistema Böehm
semplificata a quattordici chiavi (di cui una rotta) e due anelli.
J. 46. Clarinetto in Si bem, quattro pezzi in
ebano più bocchino, marchiato sul barilotto e sul corpo superiore: lira
musicale / (in ovale) TITO BELATI / PERUGIA / stella a cinque punte /
BREVETTATO mentre il corpo inferiore e la campana sono marchiati lira musicale
/ (in ovale) F.lli A. M. Bottali / MILANO. Tito Belati fu attivo a Perugia
dapprima come stencil, marchiando gli strumenti della Rampone e Cazzani alla
fine del XIX secolo, successivamente la produzione in proprio degli strumenti
Tito Belati iniziò intorno al 1905 con la presenza dell'azienda a Perugia con
annesse officine, prima a Corso Cavour e poi, dal 1908, a Palazzo Calderini in
Piazza Vittorio Emanuele II° ora Piazza Italia. Questo strumento è databile al
secondo decennio del XX secolo. Lo strumento presenta la meccanica con sistema
Böehm semplificata a quattordici chiavi (di cui tre rotte) e due anelli.
J. 47. Clarinetto in Si bem, quattro pezzi in
ebano più bocchino, marchiato: lira musicale
/ in ovale F.lli A. M. BOTTALI / MILANO. Antonio Bottali successe a
Ferdinando Roth nel 1898 e ne continuò l'attività mantenendo per un breve
periodo il marchio: " Ditta Ferd. Roth Flli. A.M. Bottali", in
seguito aprirono una succursale all’indirizzo: Succ., Piazza Andrea Doria 6. I
Bottali oltre l'attività di Ferdinando Roth rilevarono le attività di Luigi
Alziati e di Giuseppe Pelitti: questo strumento è databile al secondo decennio
del XX secolo. Lo strumento presenta la meccanica con sistema Böehm
semplificata a quattordici chiavi (di cui una rotta) e due anelli.
J. 48. Clarinetto in Si bem, quattro pezzi in
ebano più bocchino, marchiato: stella a cinque punte / (in ovale) BUFFET /
Crampon e Cie. / A PARIS / stella a cinque punte. Lo strumento presenta la
meccanica con sistema Böehm semplificata a tredici chiavi (di cui due rotte) e
due anelli fu costruito nella seconda metà del XIX secolo, è lungo mm. 565
senza bocchino e il legno presenta delle belle marezzature chiare.
J. 49. Clarinetto in Si bem, quattro pezzi più
bocchino in plexiglass e chiavi metalliche, marchiato: V. Kohlert’s / Sons / Graslitz / Bb / stella
a cinque punte. Lo strumento presenta la meccanica con sistema Böehm, a quattordici
chiavi e sei anella. Questo strumento fu costruito nel 1940 da Rudolf, Daniel e
Franz Josef Kohlert, figli di Vincent, e utilizzato dalla fanfara di Rommel
nella banda dell’Afrikakorps.
J. 50. Clarinetto in Si bem, quattro pezzi in
ebano più bocchino, marchiato sul barilotto e sul corpo superiore: lira
musicale / (in ovale) PARISI / TORINO / stella a cinque punte. Questo strumento
è databile al secondo decennio del XX secolo. Lo strumento presenta la
meccanica con sistema Böehm semplificata a quattordici chiavi e due anelli.
Silvio Parisi fu rivenditore della ditta Rampone e Cazzani e vendette fino al
1930.
J. 51. Clarone grande (clarinetto basso) in Si
bem basso, marchiato: fiore a sei punte / MALDURA / MILANO / fiore a sei punte
/ BREVETTO / Si b. Questo strumento, costruito intorno al 1880 da Alessandro
Maldura, attivo dal 1850 al 1914, che
brevettò il clarone grande in Mi bem basso, ha una meccanica Böehm a
diciassette chiavi (due mancanti) e un anella in metallo nichelato, è in due
pezzi di palissandro più collo e campana metallica (probabilmente non
originale).
J. 52. Clarinetto contralto in Mi bem., costruito
a Milano da Orsi nel secondo decennio del XX secolo. Il corpo è in due parti di
ebano sulle quali è impresso il marchio: stemma sabaudo / (in ovale) Prof.
ROMEO ORSI / Milano / trade (due orsi) mark / ESPORTAZIONE MONDIALE, il collo e
la campana sono in ottone nichelato e su di essa vi è impresso: stemma sabaudo
/ DITTA / Prof. ROMEO ORSI / PREMIATA E PRIVILEGIATA FABBRICA / DI ISTRUMENTI
MUSICALI / Milano – Italia / trade (due orsi) mark / ESPORTAZIONE MONDIALE.
Corpo superiore e inferiore in ebano con collo e campana in ottone nichelato,
meccanica con sistema Böehm, discendente al Fa# a diciotto chiavi e un anella.
(per gentile concessione della Marina Militare).
J. 54. Clarinetto in Si bem, quattro pezzi in
ebano più bocchino, marchiato sul barilotto e sul corpo superiore: stella a
cinque punte / L. ZELWEGER / BIELLA / stella a cinque punte. Questo strumento è
databile al secondo decennio del XX secolo. Lo strumento presenta la meccanica
con sistema Böehm semplificata a quindici chiavi e due anelli. Luigi Zelweger,
attivo a Biella dal 1882 al 1931, fu un importante maestro direttore di Banda e
compositore di marce militari, la più nota delle quali è dedicata al Conte
Carlo Borromeo presentata all’Esposizione Nazionale di Milano. Nel 1890 fonda
l’omonima fabbrica di strumenti musicali, rimasta in attività fino al 1928. Nella
vasta produzione di questo costruttore erano presenti anche dei saxofoni e
degli ottoni. Attualmente i suoi strumenti sono divenuti molto rari.
J. 55. Clarinetto contrabbasso in Si bem
discendente al Re, in metallo a forma di graffetta (paperclip), francese
costruito negli anni Cinquanta del XX secolo. Nel 1902 Georges Leblanc rileva
la ditta Noblet e, poco dopo la prima guerra mondiale, insieme al figlio Léon
organizza la G. Leblanc Cie. Come un laboratorio sperimentale per la ricerca
acustica e per lo sviluppo di materiali nuovi e più accurati metodi di
fabbricazione. Tra il terzo e il quarto decennio del secolo costruisce i
clarinetti metallici a paperclip, un octobasso, tre octoalto, dei contrabbassi
e dei contraalti. Questo strumento ha il numero di matricola 259 per cui è
stato costruito negli anni ’40, il marchio sulla campana è LEBLANC / PARIS
sulla lira musicale inscritta all’interno di un rombo. L’estensione è quella
del controfagotto con la nota più grave uguale a quella del pianoforte, la
meccanica con sistema Böehm. Lo strumento è in ottone nichelato in quattro
parti: campana, barilotto, corpo sup. e inf. separabili.
J. 58. Clarinetto in Si bem, modello Wonder a doppia camera, interamente di nichel
argentato con chiavi e anelli in alpacca dorata, formato da due tubi di cui
l’esterno riproduceva il profilo del clarinetto di legno e l’interno la
cameratura corretta. Gli strumenti a doppia camera furono costruiti per
assecondare l’esigenza dei musicisti abituati a strumenti di legno e restii a
suonare con i piccoli clarinetti metallici. Sulla campana vi è il marchio in
ghirlanda di alloro: MADE BY / C G CONN / ELKHART / IND. con numero di serie #
2471 che ci permette di datarlo al 1896. Lo strumento è in quattro pezzi e
presenta la meccanica Albert con quattordici chiavi e due anelli, è alto mm.
570 senza bocchino.
J. 59. Oboe italiano, marchiato: <stemma
sabaudo> /(in ovale) PROF. ROMEO ORSI / MILANO / TRADE <due orsi> MARK
/ ESPORT. MONDIALE. Lo strumento, in tre pezzi di ebano, è lungo mm. 603 e
presenta una meccanica a sedici chiavi, due anelli e tre fori liberi. La
costruzione è databile al terzo decennio del XX secolo in quanto, alla morte di
Romeo, il figlio Lorenzo impose il marchio prof. R. Orsi.
J. 60. Oboe italiano marchiato: stemma di Milano
/ (in ovale) MAINO E ORSI / MILANO / monogramma MO / PROF. ORSI. Paolo Maino e
Romeo Orsi collaborarono dal 1880 alla morte del primo nel 1902.
Successivamente il marchio fu mantenuto fino al 1918. Lo strumento, databile
intorno al primo decennio del XX secolo, è in tre pezzi di ebano, è lungo mm.
564 e presenta sedici chiavi, tre anella e due fori liberi.
J. 61. Oboe francese, costruito intorno al 1960,
in tre pezzi di granadiglia, lungo mm. 603, è marchiato F. LORÉE / stella a 5
punte / PARIS numero di serie ZZ79. La ditta Lorée fu fondata da François
Lorée, dipendente della famosa ditta Triebért, alla morte di questi. Da allora
è sinonimo di perfezione professionalità nella costruzione degli oboe.
J. 62. Oboe francese in tre pezzi di ebano,
marchiato: “ FRANCE “ / S <ancora> C / in ovale SIOUR / Chapelan / PARIS
/ monogramma FC. Fernand Chapelan fu il successore di Godfroy Aîné e fu attivo
a La Couture tra il 1890 e il 1917. Questo strumento presenta una meccanica
semplificata a undici chiavi semplici, una doppia e tre anella ed è lungo mm.
561.
J. 63. Clarinetto basso a doppio corpo costruito
intorno al 1890 da Agostino Rampone
interamente di metallo argentato e formato da due tubi di cui l’esterno
riproduceva il profilo del clarinetto di legno e l’interno la cameratura
interna degli strumenti in metallo. Gli strumenti a doppia camera furono
brevettati da Agostino Rampone (1843 - 1897) nel 1879 per assecondare
l’esigenza dei musicisti italiani abituati a suonare strumenti di legno e
restii a suonare con gli strumenti metallici dal profilo molto più esile.
Rampone costruì tutti gli strumenti delle famiglie dei legni con la tecnica
della doppia camera ma solo i flauti e i clarinetti ebbero un certo successo. I
clarinetti basso furono costruiti in un limitatissimo numero. Questo strumento
ha inciso sulla campana e sul pezzo superiore: A. Rampone / Milano e sul pezzo
superiore il numero 12370. Lo strumento, in quattro pezzi più bocchino in
ebano, presenta la meccanica con sistema Böehm a ventidue chiavi e tre
portavoce.
J. 64. Clarinetto in Si bem, italiano, marchiato
sui corpi e sulla campana: lira musicale / INDUST. ITAL. / ISTRUM. MUSIC. /
CASTELNUOVO S. / stella a 5 punte, la custodia è marchiata: SOCIETA' ANONIMA /
INDUSTRIA ITALIANA ISTRUMENTI MUSICALI / (S.A.I.M.) / QUARNA NOVARA mentre il
barilotto, non originale, è marchiato: fiore a 10 petali / RAMPONE / MILANO /
BREVETTATO / lira musicale. Il clarinetto proviene dalla fabbrica fondata a
Castelnuovo Scrivia da Mario Gilardi con alcuni "transfughi" della Rampone
di Quarna e che ebbe vita breve col nome di SAIIIM. Avevano un listino proprio
e vendevano in proprio. Lo strumento è databile al 1933 durante il breve
intervallo di Quarna, prima del fallimento finale, ed è testimoniato dal
marchio. Successivamente (1934) le attrezzature furono rilevate da Alfredo
Rampone che però marcava col proprio nome. Questo strumento, con meccanica a
sistema Böehm, è in quattro pezzi in ebano (il barilotto è marchiato Borgani) e
il bocchino, monta diciassette chiavi e cinque anella ed è lungo, senza
bocchino, mm. 618.
J. 65. Oboe in metallo marchiato sulla campana
MOENNIG, numero di serie 6266, costruito dai Gebrüder Mönnig, Hans e Fritz
(1875 - 1950), che dal 1928 al 1950
impiantarono una grossa fabbrica di strumenti musicali specializzata nella
costruzione di clarinetti, oboe e fagotti sia in metallo sia in plexiglass. Lo
strumento monta una meccanica “francese” con quattro anella.
J. 66. Oboe d’amore francese, in La, marchiato:
BREVETE / torre con tre merli / TRIEBERT / A PARIS. La presenza della torre con
solo tre merli fa datare lo strumento, costruito da Frédéric Triebert
(1813-1878) figlio di Guillame, tra il 1843 e il 1848. L’oboe è in tre pezzi di
palissandro, lungo mm. 657 senza la esse. Sulla campana vi è un foro armonico,
vi sono quindici chiavi, tre anella, un foro singolo e uno doppio.
J. 67. Saxofono contralto italiano, costruito nel
primo quarto del XX secolo, marchiato: Stella a 5 punte / lira musicale /
premiato stabil / A RAMPONE / MILANO / Esportazione Mondiale / Stella a 5 punte
/ A. RAMPONE / B. CAZZANI / 635. Lo strumento è in ottone e presenta ventitré
chiavi e il doppio portavoce.
J. 68. Saxofono baritono francese, costruito
verso il 1885 da Arsène Zoë Lecomte. Questo costruttore, attivo a Parigi dal
1859 al 1892, fu insignito di numerosi riconoscimenti tra cui la Legion d’Onore
(1888) per l’applicazione del sistema Böehm alle chiavi del sax e
l’introduzione del doppio portavoce. Lo strumento, in Mi bem. è marchiato sulla
campana: A. Lecomte & Cie / Paris / 3518, è tutto in ottone e presenta
diciassette chiavi con doppio portavoce.
J. 69. Saxofono contralto Chu Berry in Do,
marchiato: MADE BY / CONN / ELKHART ltd / IND. U.S.A. mentre il numero di serie
è: PATD DECB. 1914 /119954 / 131912 / L, che lo fa datare al 1924. Questo
strumento, in ottone nichelato presenta il portavoce automatico e un suono
particolarmente caldo e profondo adatto alla musica jazz.
J. 70. Saxofono contralto in Mi bem costruito nel
quarto decennio del XX secolo, marchiato: A. RAMPONE / QUARNA NOVARA, matricola
10083, strumento costruito da Alfonso Rampone, cugino del più celebre Agostino,
che dal 1932 al 1974 impiantò a Quarna una sua fabbrica. Fu costruttore di
strumenti di alto pregio (modello esportazione) destinati quasi tutti
all’esportazione, negli USA, in Australia e Nuova Zelanda. Questo strumento, in
ottone nichelato con l’interno della campana cromato è costruito in ottone di
alta qualità corpo in "similoro" (Ottone ad alta percentuale in
Rame). Chiavi, corpo e campana placcati in argento. Campana interna placcata
oro 24 kt. Campana incisa e battuta a mano.
J. 71. Sax tenore marchiato: 225 / Millerau &
Cie Brevetes / 29, Rue des Trois, Bornes Paris / Esposition Universelle 1867 /
1° Medaille. François Millerau lavorò per Besson fino al 1861 poi si mise in
proprio e, l’anno successivo, acquisì il brevetto di Sax per la produzione di
saxofoni apportando, nel 1887, delle varianti note come sistema Millerau.
Questo strumento, databile al 1870, è in ottone nichelato, ha il doppio
portavoce e diciassette chiavi.
J. 72. Sax tenore marchiato: DOLNET / PARIS. Il
numero di matricola 88667 M70 lo fa datare alla serie M70 del 1975. Lo
strumento in ottone laccato presenta ventiquattro chiavi e il portavoce
automatico e la campana è rivolta alla sinistra del suonatore.
J. 73. Sax soprano in Si bem marchiato: stella a
sei punte / P. PUPESCHI & F / FIRENZE / stella a sei punte. Lo strumento è
databile al secondo decennio del XX secolo. Pupo Pupeschi [Marti (PI) 1860,
Firenze 1932] apre una fabbrica di strumenti musicali a Firenze verso il 1885
in via del Giglio, in seguito i figli Renato e Aldo lavorarono con lui e negli
anni 20 impiegava circa 50 operai. Al suo nome sono legati numerosi brevetti
per modifiche nella meccanica dei legni, soprattutto del clarinetto e spesso vendette
i suoi brevetti a importanti costruttori esteri, come Mahillon, Hawkes &
Son, o Vinzent Kohlert & Söhne. Aldo è associato nel nome P.Pupeschi &
figlio e ne prosegue l’attività dopo il 1932. Nel 1928 la fabbrica viene
trasferita, con circa 35 operai, in via Corridoni 80 dove chiude nel 1957. Il
sax è in ottone nichelato e presenta il doppio portavoce. Il bocchino non è
originale.
J. 74. Clarinetto curvo in metallo, in Si bem,
costruito intorno al 1930. Il marchio sulla campana è: PEDLER / AMERICAN /
ELKHART IND. Numero di serie 35853. La Pedler fu fondata nel 1919 da Harry
Walter Pedler (nato in Inghilterra nel 1872 e morto nel 1950 a Elkhart). Egli
lavorò per Rudall Carte & Co. fino al 1905, poi emigrò a Elkhart, dove
lavorò per Conn. Nel 1916, Harry Pedler fondò a Elkhart, con
Gronert, la American Manufacturing Company. Nel 1919, dopo la morte di Gronert, Harry Pedler cambiò il
nome della società in Harry Pedler Co. E fu attiva fino al 1936. Lo strumento
ha una curvatura verso destra come nei corni, presenta una meccanica con
sistema Böehm con diciassette chiavi e cinque anella.
J. 75. Clarinetto in La (saxonette) marchiato in
ovale: M. Schier / O. Hohenelbe. Hohenelbe (oggi Hořejší Vrchlabí nella Rep.
Ceca) è situata nel Riesengebirge, nei pressi della sorgente del fiume Elba e
Schier era un venditore che marchiava strumenti prodotti in Germania. Lo
strumento è databile alla metà del XIX secolo, ha un corpo in ebano di mm. 454
il collo e la campana in ottone e il bocchino marchiato G. Mollenhauer / &
Söhne / Cassel. La meccanica è a dieci chiavi metalliche, sei fori e, a sbalzo,
il foro per il mignolo destro.
J. 76. Clarinetto piccolo in Mi bem, costruito
intorno al 1850, tutti i pezzi sono marchiati monogramma SL / LEFÉVRE / PARIS /
BREVETĖ / fiore a cinque petali. Simon Lefèvre succedette nel 1844 a François,
che dal 1812 dirigeva l’omonima ditta. Questa, nel 1855 fu ceduta alla Noblet.
Lo strumento presenta la meccanica Müller con tredici chiavi e due anelli, è
costituito da quattro pezzi in palissandro e il bocchino, in ebano, marchiato
Maino & Orsi. La lunghezza totale è di mm. 478.
J. 77. Clarinetto in La italiano, marchiato:
diapason su foglie di alloro / RAMPONE / MILANO / BREVETTATO / monogramma ER.
Lo strumento, in palissandro ebanizzato, presenta una meccanica con sistema
Böehm a quindici chiavi e due anella. Ha una lunghezza totale di mm. 706, il
barilotto è di mm. 66, il pezzo superiore di mm. 208, il pezzo inferiore di mm.
254 e la campana di mm.101. Egidio Rampone (1872-1937) successe al padre
Agostino nel 1897 fino al 1912 quando si associò a Cazzani sposandone
successivamente la figlia.
J. 79. Tarogato anonimo, ungherese, costruito nei
primi decenni del XX secolo per un suonatore mancino. La particolarità di
questo strumento è l’inversione delle chiavi della mano destra con quelle della
sinistra in modo che il suonatore utilizza la destra per il pezzo superiore e
la mano sinistra per quello inferiore. Lo strumento è in legno di frutto
mordenzato, presenta tre ghiere e dieci chiavi (cinque per il corpo superiore e
cinque per quello inferiore) in ottone. Il bocchino probabilmente non è originale
e la campana presenta dieci fori di risonanza di cui uno particolarmente ampio.
La lunghezza totale senza bocchino è mm. 673.
J. 81. Sax basso italiano in Si bem. marchiato:
stemma sabaudo / PRIMARIA / PREMIATA FABBRICA / Fᴸᴸᴵ A. M. BOTTALI / MILANO /
(ITALIA) / asterisco a sette punte / MARCA / FERDᴼ ROTH. Lo strumento è in
ottone nichelato, ha il bocchino originale, presenta il doppio portavoce e
discende al Si. Antonio Bottali subentrò a Ferdinando Roth nel 1898 mantenendo
il marchio Bottali e Roth per qualche anno per cui questo strumento è databile
tra la fine del XIX secolo e ai primi anni del Novecento.
J. 82. Chalumeau tenore in Do, popolare, anonimo,
databile alla seconda metà del XVIII secolo. È uno strumento ad ancia battente
semplice con sette fori anteriori e uno posteriore ed ha l‘estensione divisa in
due scale: una di suoni fondamentali, l‘altra di armonici, in due diverse
tonalità (do, sol) che si ottenevano mediante una pressione maggiore delle
labbra sull’ancia. Questa famiglia era composta da quattro tipi (soprano, alto,
tenore, basso) per un estensione totale di solo tre ottave. L'uso del Chalumeau
è nato in Francia per poi diffondersi in
Germania dalla fine del XVII secolo dove il fabbricante di strumenti a fiato in
legno Johann Christian Denner (Lipsia 1655; Norimberga 1707) introdusse delle
trasformazioni sullo strumento che portarono alla nascita del clarinetto. Lo
strumento ha un canneggio interno cilindrico con una svasatura solo nel tratto
finale. La lunghezza totale è di mm. 651, il bocchino, di fattura grossolana e
molto grosso, è lungo mm. 107 mentre il diametro della campana è di mm. 52. La
parte superiore del corpo presenta una ghiera in osso mentre nella parte
inferiore si intravvedono resti un bel fregio dorato.
J. 83. Bassoon russe, francese, databile al
quarto decennio del XIX secolo, in Do, costruito in acero con sei fori e tre
chiavi, due ghiere, canneggio d’imboccatura e campana in ottone. La culatta è
alta mm. 344, il pezzo superiore e l’ala mm. 275, vi è un lungo canneggio
d’imboccatura con due anse e una voluta e poi la campana zoomorfa a forma di
testa di drago sputafuoco per un’altezza totale di mm. 1045. Tutte le parti e
le ghiere sono marchiate: Vᵉ Sautermeister / & / Muller / a Lyon. Questa
manifattura fu attiva dal 1830 al 1836. Il bassoon russe è il più pittoresco
tra i cornetti contrabbasso, eguagliando l'interesse visivo del serpente
d'église, è uno strumento militare che spesso sfoggia una testa di drago
sputafuoco dipinta per la sua campana. Lo strumento, inventato intorno al 1780
da J.J. Regibo a Lille, si compone di quattro o cinque sezioni simili a quelle
del fagotto convenzionale, una cameratura
conica, una testa di drago ma dispone di un bocchino in ottone. Il
termine fagotto russo (russe Basson) si pensa sia una evoluzione linguistica di
"Prusse Bassoon" causata dalla l'uso dello strumento tra le bande
militari prussiane. Lo strumento era più popolare in Francia e in Belgio con un
gruppo di costruttori centrato a Lione tra cui Couturier, Cuvillier, Dubois,
Savary, Galander, Jeantet, Sautermeister, e Tabard.
J. 84. Clarinetto basso costruito nel terzo
decennio del XX secolo e marchiato: RAMPONE / CAZZANI / MILANO solo sulla parte
finale del corpo inferiore per cui probabilmente era destinato ad essere
venduto da uno stancil. Lo strumento ha il corpo superiore ed inferiore in
ebano mentre collo e campana sono metallici ed ha 23 chiavi e la meccanica
Böehm.
J. 85. Sax basso in SI bem marchiato sulla
campana incisa: PROF. / ROMEO / ORSI / MILANO / ITALY. Lo strumento ha il
portavoce automatico, è a sistema Böehm a 22 chiavi, discendente al Si bem,
ascendente al Fa # ed è laccato. Non presenta numero di matricola ma è databile
a terzo quarto del XX secolo. (per gentile concessione della Marina Militare).
J. 86. Clarinetto ottavino in Si bem. in ottone,
marchiato sulla campana: MADE IN ITALY / KALISON. Il marchio sembra incoerente
in quanto la Kalison non ha mai prodotto clarinetti di nessun tipo. Strumenti
simili furono costruiti da Luigi Alziati alla fine del XIX secolo ma furono
venduti pochissimi esemplari. Le attività di Alziati e di Roth furono rilevate,
nei primi anni del ‘900 da Antonio Bottali. Nel 1927, un suo ex dipendente,
Battista Benicchio, fondò la Riboni – Benicchio; nel 1953 gli subentrò nell'azienda
il figlio Angelo che fondò, nel 1955 quando chiuse la Riboni–Benicchio, la
ditta Kalison. Si potrebbe pensare che possa essere stato un fondo di
magazzino, vecchi strumenti di Alziati, poi marchiati Kalison. Questo strumento
è dotato di otto chiavi (una mancante) e due anelli: è un modello a sistema
Albert semplificato e, rispetto al clarinetto tradizionale con 13 tasti e due
anelli, permette di mettere le dita senza troppi problemi sullo strumento. La
lunghezza totale, senza il bocchino, è di mm. 294. I clarinetti in metallo
ottavini sono relativamente rari anche se, nella prima metà del XIX secolo,
alcuni modelli furono realizzati in Austria e in Francia, questi ultimi
tagliati in Fa, dal costruttore di Lione Sautermeister.
J. 87. Rothphono basso in Si bem, strumento a
doppia ancia, in metallo, inventato da Ferdinando Roth (1815 - 1898) intorno al
1870, ma costruito e brevettato dal genero, Antonio Bottali, che lavorava con
lui e che ne rilevò la fabbrica nel 1898 alla morte di Ferdinand adottando il
marchio Roth & Bottali. La famiglia dei rothphoni (soprano, contralto,
tenore, baritono e basso) fu presentata, dai fratelli Amedeo e Mario Bottali,
figli di Antonio, nel 1911 al Congresso Internazionale della Musica di Roma.
Uno strumento simile, con medesima meccanica ma con campana differente, fu
costruito da Luigi Alziati solo come prototipo. Successivamente questi
strumenti furono prodotti dal 1937 al 1940 dalla ORSI di Milano col nome di
saxorusofoni. Nel catalogo generale 48 della ORSI del 1937 si legge: “il
Saxorusofono ha la medesima estensione e la medesima voce del Sarrusofono ma ha
in confronto a questo il pregio di avere una meccanica perfetta: semplice e
solida e il grande vantaggio di avere la forma e le posizioni del Saxofono si
da presentarsi facile allo studio di qualsiasi anche modesto suonatore di
clarinetto, saxofono, oboe e fagotto!”. In effetti si tratta di un ibrido, uno
strumento simile al sarrusofono, come questo a doppia ancia, ma molto più
leggero e maneggevole, dalla forma e diteggiatura molto simile ad un sax ma col
canneggio sottile, quasi cilindrico. Questo esemplare è databile al 1896 (dal
numero di serie 21) ed è marchiato: [BREVETTO / BOTTALI] / PREMIATA FABBRICA /
FERDᴼ ROTH / MILANO / 21. Lo strumento è nichelato, ha il portavoce
“automatico”, diciannove chiavi, discende al Si bem e il cannello
d’insufflazione adatto a supportare una doppia ancia simile a quella del
sarrusofono.
J. 88. Sax alto Grafton, numero di serie 11108
che ci permette di datarlo al 1953. Lo strumento, in Mi bem, ha 21 chiavi in
ottone più il portavoce sul collo, è marchiato: MADE IN / ENGLAND e PATENT NO.
604, 407 – 604, 418 / U. S. PAT.2471290 2551177 e presenta il bocchino in
perspex. La copertura degli ultimi tre tasti della campana è danneggiata. Il
sassofono Grafton era un contralto in plastica acrilica modellato a iniezione
con chiavi e collo in metallo, fabbricato a Londra dalla ditta Grafton e
successivamente da "John E. Dallas & Sons Ltd". Progettato da
Ettore (Hector) Sommaruga, un italiano che viveva a Londra, il sassofono prende
il nome da "Grafton Way", via in cui era ubicato il suo negozio nei
primi anni '50. Il design di base del sassofono fu brevettato alla fine del
1945, le specifiche dei brevetti provvisori (n. 604,407 e 604,418) sono state
richieste il 14 settembre 1945 e un prototipo non funzionante è stato mostrato
per la prima volta nel 1946. La scelta di una plastica acrilica come il perspex
fu motivata dal costo molto più basso rispetto all’ottone e dalla facilità di
produzione piuttosto che dal miglioramento delle qualità timbrica. Sommaruga
non aveva i finanziamenti necessari per completare il progetto ma ottenne il
sostegno finanziario di Geoffrey Hawkes (della ditta Boosey e Hawkes) e John E.
Dallas. Lo strumento fu finalmente messo in vendita al pubblico nel 1950, al
prezzo di 55 sterline, circa la metà del costo di un sassofono convenzionale
all'epoca. Hector lasciò la compagnia di Dallas nel 1953 e si trasferì in
Francia dove gestì un motel fino alla sua morte nel 1985. La compagnia continuò
la produzione di contralti fino al 1967. Fu anche costruito un prototipo di
tenore, ma le sue dimensioni andavano oltre la tecnologia di produzione della
plastica allora disponibile e una linea di clarinetti, ma questi avevano gravi
difficoltà di intonazione e furono rifiutati dal mercato. La produzione terminò
dopo circa dieci anni, tuttavia alcuni ultimi esempi furono assemblati da parti
residue intorno al 1967. Tutti gli strumenti, i macchinari e le maschere
necessari per fabbricare il Grafton furono venduti per rottami e
successivamente distrutti nel 1968. La letteratura di marketing del tempo
descriveva il Grafton come un " poema dei suoni in avorio e oro" per
l’aspetto molto particolare conferitogli dallo stile italiano degli anni '50 e
per il corpo color avorio con riflessi di ottone. Il numero di serie su un
Grafton appare in una posizione insolita: è impresso sul corpo principale del
sassofono (ed evidenziato in nero) nella parte anteriore, a circa 2 cm sopra la
prima chiave frontale che viene azionata dalla mano sinistra. Il sassofono
Grafton, nonostante la notorietà acquisita dal suo utilizzo da parte di Charlie
Parker e Ornette Coleman, non è mai decollato tra i professionisti a causa di
una serie di motivi: la plastica acrilica utilizzata per il corpo è fragile e
può facilmente rompersi o staccarsi durante il normale utilizzo. Non solo, i
Grafton usavano un meccanismo a molla non standard per azionare le chiavi e i
pezzi di ricambio erano poco disponibili. Il più noto suonatore di Grafton fu
Charlie Parker. A Toronto, nel maggio 1953, Charlie Parker e il suo quintetto
dovevano esibirsi al Massey Hall, ma Parker aveva impegnato il suo sassofono.
Un rappresentante dei Grafton (o il proprietario dell'azienda, a seconda della
fonte) offrì a Parker un Grafton per quel concerto. Parker (accreditato come
Charlie Chan a causa di problemi di contratto) rimase affascinato dal “suono
ruvido” e dalla meccanica “spugnosa” di questo Grafton e registrò "Jazz at
Massey Hall" con Bud Powell, Dizzy Gillespie, Charles Mingus e Max Roach,
anche se attraverso una registrazione a bassa fedeltà. Il sassofono Grafton
usato da Parker (numero di serie 10265, quindi sempre del 1953) fu venduto
dalla casa d'aste Christie's a Londra nel settembre 1994 per £ 93.500 sterline.
L'acquirente era l'American Jazz Museum, situato nella città natale di Parker,
a Kansas City, nel Missouri. Altri famosi sassofonisti che usarono questo strumento
sono: John Dankworth, Ade Monsbourgh, David Bowie e Florian Trübsbach.
J. 90. Clarinetto in Si bem, italiano, databile
al primo decennio del XX secolo, marchiato sul corpo superiore: diapason su
foglie di alloro / RAMPONE / MILANO / BREVETTATO / monogramma AT mentre sulla
parte finale del corpo inferiore e sulla campana vi è il marchio: RAMPONE /
CAZZANI / MILANO. Lo strumento, in ebano, presenta una meccanica Müller a
quattordici chiavi e due anella. Ha una lunghezza totale di mm. 670, il
barilotto è di mm. 63, il pezzo superiore di mm. 182, il pezzo inferiore di mm.
238 e la campana di mm. 114.
J. 93. Clarinetto contrabbasso in Si bem, in
metallo, costruito intorno al 1926 e marchiato sulla campana: STAB. MUSIC. /
DESIDERA / VERONA. Numero di serie 5942. Leonildo Desidera comincia a Lavorare
a Novara come costruttore di strumenti musicali. Dal 1925 si sposta, con i
figli, prima a Mantova e poi a Verona, in via Zanella 1. Utilizzò i modelli
della Stowasser e cambiò poi il marchio in Desidera e figli. Questo strumento,
attualmente in disuso ma molto utilizzato negli organici bandistici degli anni
’50, si collocava al centro della banda, insieme al sax basso e al contrabbasso
ad ancia, permettendo alle prime file dei clarinetti di udire il basso. La
meccanica è tipo Böehm semplificata a 20 chiavi discendente al Re bem ed ha una
altezza di mm. 1464.
J. 94. Clarinetto piccolo Mi bem in metallo
costruito da Halari intorno al 1823. Lo strumento è alto complessivamente mm.
478 più il bocchino (non originale). Presenta una meccanica Böehm a tredici
chiavi, due anella e sei fori. Il fusto, la campana e la parte superiore del
barilotto sono in ottone nichelato mentre le chiavi e la parte inferiore del
barilotto sono in ottone cromato. Non vi è nessun marchio impresso ma un
cartiglio con su scritto: Clairon mètallique ou Clarinette cuivre inventé par
Halari. Cet instrument a appartenu à la Sarde Royal 1823 (corno in metallo o
clarinetto in ottone inventato da Halari. Questo strumento è appartenuto alla
Sarde Royal 1823). Jean Halaire Asté (1775-1840), nel 1804, apre una fabbrica
di strumenti musicali a Parigi, in rue de Malte 12, con lo pseudonimo di Halari
o Halary riscuotendo subito molto successo e meritandosi numerosi premi per la
costruzione di flauti, clarinetti metallici e fagotti in rame. Tra i suoi
brevetti ci sono: “clavi-tube”, “quinti-clave”, “ophicléide” e “clairon
métallique”. Nel 1825 gli successe Jean Louis Antoine (1788 – 1861) spostando
la fabbrica in rue Mazarine 37.
J. 96. Sax soprano curvo in Si bem, marchiato:
UNIVERSEL / SAVANA / PARIS / 137. Questo sax fu costruito nell’ultimo decennio
del XIX secolo da Raymond Maurice Dubois. Egli produceva strumenti nella Maison
DuBois & Couturier che, nel 1875, fu acquistata dalla Pelisson freres &
Cie. Fino all’inizio della prima guerra mondiale Dubois continuò a produrre
strumenti con il marchio Savana. Lo strumento presenta una meccanica a 18
chiavi con doppio portavoce per il pollice sinistro, una campana rivolta verticalmente
verso l'alto e un canneggio unico fino all'imboccatura, senza quindi il collo
staccabile. È stato realizzato dalla società Universal a Parigi, in Francia, e
porta il nome del modello Savana. Scende fino al Si, e sale al Fa alto: questa
era una caratteristica abbastanza comune per i sassofoni francesi vintage
dell'epoca come la mancanza dei rulli e della madreperla ai tasti.
J. 97. Oboe in Do costruito in Unione Sovietica,
a Leningrado (Volgograd) nel quarto decennio del XX secolo. Il marchio è: lira
musicale / 3A MИ / ЛEHИHЃPAД / Ц 90 P / N 343 - 72. Fabbrica del Quinto
Anniversario di Ottobre. Lo strumento è in tre pezzi in bachelite della
lunghezza di mm. 572 si cui mm. 242, il pezzo superiore, 235 il pezzo inferiore
e 95 la campana. La meccanica è a tredici chiavi, quattro anelli metallici, un
foro libero e un foro armonici sulla campana.
J. 98. Oboe pastorale in Mi bem, costruito in
legno di frutto da Pupo Pupeschi nel 1890; sul corpo vi è il marchio: fiore a
sei petali / PASTORAL / PUPESCHI / ape / FIRENZE / fiore a sei petali mentre
sulla campana vi è inciso: fiore a sei petali / PASTORAL / PUPESCHI PATENT /
FIRENZE / fiore a sei petali. Lo strumento è in due sezioni: il corpo di forma
conica e la campana, per una lunghezza totale di mm. 413. Vi sono undici chiavi
in alpacca e sei fori di cui tre con anella, come nei clarinetti a sistema Muller.
Questo modello, si legge nella presentazione dell’autore, ha le chiavi a
posizioni come quelle dei clarinetti a 13 chiavi col meccanismo del doppio Do
diesis; comprende inoltre la mia chiave speciale di Si nel mignolo sinistro con
la quale ottengo pure il Sol diesis. Egli affermò che questo strumento “deriva
dalla Cennamella o Zampogna degli antichi pastori dei tempi più remoti. Fatta
rozzamente con i soli fori e così ancora molto usata dai nostri Zampognari
dell’Italia meridionale che la chiamano Piffera, nessuno pensò mai di dare a
questa Piffera, di un suono eminentemente pastorale, una vita artistica. Oggi
però che ho potuto studiarla, correggere alcune note sgradevoli, suddividerla
in toni e semitoni ed applicarvi dei meccanismi da poter suonare in tutte le
tonalità, sono certo che questo strumento primitivo così trasformato possa ben
far parte della svariata famiglia degli strumenti musicali ed essere bene
impiegato, per la sua voce caratteristica, nei Jazz-Band, nelle orchestre,
nelle musiche. Per rendere facile ai suonatori di Saxofono, di Clarinetto, di
Oboe di subito servirsene, ho creduto di costruire questo mio Pastorale con
differenti meccanismi col digito di ogni singolo strumento”. Pupo Pupeschi,
nato a Marti (PI) nel 1859 e morto a Firenze nel 1932, è stato un costruttore
attivo a Firenze dal 1885. Dopo la sua morte l’attività fu proseguita, fino al
1957, dal figlio Aldo con i marchi «Cav. P. PUPESCHI e Figlio» e
successivamente “F.I.S.M.” (Fabbrica Italiana Strumenti Musicali). La sua produzione
fu principalmente rivolta ai clarinetti e flauti anche, seppur marginalmente,
per strumenti con sistema Müller e Böhm. Di Particolare rilievo sono le sue
molteplici innovazioni brevettate a partire dal 1892, dedicate anche al
saxofono. Applicò il suo «sistema Pupeschi», assai apprezzato a fine Ottocento
in Italia dal clarinettista Aurelio Magnani e negli U.S.A. dalla ditta C.G.
Conn, anche al saxofono continuando le sue sperimentazioni fino ai primi
decenni del ‘900. Tra l’altro, nel 1907 brevettò «Nuovi meccanismi applicati al
Clarinetto», nel 1908 un nuovo «Clarinetto perfezionato» e nel 1932 un
«Clarinetto Boehm Perfezionatissimo Tipo Conservatorio». Completamente ignorati
in Italia, i suoi molteplici brevetti furono poi venduti a importanti costruttori
esteri come Mahillon, C.G. Conn, Hawkes
& Son e Vincent Kohlert &
Söhne.
J. 99. Clarinetto piccolo in La bem. marchiato
sul corpo e sulla campana: stemma reale / (in ovale) MAINO E ORSI / MILANO /
monogramma MO. Sulla parte inferiore del corpo vi è il numero di serie 2353.
questo strumento è databile tra il 1902 e il 1918, anni durante i quali fu
utilizzato questo marchio. Lo strumento è in due pezzi, corpo e campana, più il
bocchino. La lunghezza totale, senza bocchino, è di mm. 319. La meccanica è a
sistema Muller con tredici chiavi e due anella.
K. 3. Cappello cinese francese, costruito
verso la metà del XIX secolo per la città francese di Chevriere, a 50 Km da
Parigi. E’ tutto in ottone e reca in cima la scritta Chevriere, dall’alto verso
il basso vi è un fregio in ottone a forma d’infiorescenza, poi una lira
musicale con due campanelli, quindi una pagodina dipinta di rosso con una palla
sottostante e ancora sotto un sostegno a forma di barca per 8 sonagli e 2
stelline e, lateralmente, due pezzi di stoffa con il simbolo “C”. Questi
strumenti fanno parte dell’organico di bande che eseguivano “musica turca” con
presenza di percussioni tipiche delle bande dei giannizzeri.
K. 7. Tamburo militare francese del periodo
Napoleone III. I due cerchi di bordatura di legno sono dipinti, quello
superiore in nero quello inferiore in azzurro. La cassa è in rame mentre il
meccanismo per il tiraggio della minugia (cordicella posta sulla membrana
inferiore) è in ottone. La minugia è costituita da una doppia corda di budello
che conferisce al suono maggior brillantezza,
raddoppiandone le vibrazioni e dando il suono dell'ottava. Le dimensioni
sono 38 cm. di diametro e 27 cm di altezza. Una corda posta tra i due cerchi di
bordatura e nove tiranti di cuoio permettono di tendere le membrane.
K. 8. Tamburo rullante italiano della seconda
metà del XIX secolo. Fascia in rame, pelli originali, sei tiranti con farfalle
che ricordano vagamente il giglio fiorentino. Manca la vite di tiraggio e la
minugia sulla pelle inferiore. Il tamburo è alto 165 mm. e il suo diametro è di
320 mm.
K. 9. Sistro di una banda militare del
Gloucestershire (Inghilterra) dell'inizio del XX secolo. Questo metallofono,
simile allo xilofono, è utilizzato spesso nelle fanfare militari perché, grazie
a un'imbracatura, può essere portato in parata. Questo strumento ha una cassa
di legno, un'armatura in ghisa e venticinque tasti metallici per un'estensione
di due ottave (da La3 a La5).
K. 10. Piatto turco da banda in ottone del
diametro di 324 mm. marchiato ZILDJAN & CIE / CONSTANTINOPLE. Impugnatura
con una fascetta di cuoio.
K. 11. Campane tubolari da banda, utilizzate
dalla banda di Squinzano (LE) dal 1926. Le campane sono otto (dal Do4 al Do5),
costituite da tubi metallici di diametro esterno mm. 19 e interno mm. 17. Le
lunghezze delle campane sono: mm. 618, mm. 584, mm. 550, mm. 527, mm. 497, mm.
473, mm. 445, mm. 430 e sono contenute in un supporto metallico insieme al
battente di legno.
K. 12. Gong da banda utilizzato dalla banda di
Squinzano (LE) dal 1926. Lo strumento, anonimo, in ottone è costituito da un
disco lenticolare del diametro di mm. 498 ed è inserito in un supporto
metallico. Il mazzuolo è in legno con un rivestimento in tessuto rosa.
K. 13. Tamburo rullante da banda, anonimo,
databile tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, utilizzato nelle bande
pugliesi. Le due pelli si presentano rotte. La cornice è in legno chiaro mentre
i bordi e quattro tiranti con viti a farfalla sono in ottone.
K. 16. Grancassa anonima, costruita nella seconda
metà del XX secolo e utilizzata nelle bande salentine. Lo strumento presenta
due pelli sintetiche non originali di cm. 68 di diametro, come non originali
sono i perni dei cinque tiranti. La cornice è in faggio piegato di cm. 33,
presenta due fori di sfogo e una maniglia per il trasporto.
K. 17. Timpano da orchestra italiano databile al
primo quarto del XX secolo. La caldaia è in rame battuto a mano con un diametro
di mm. 700 sulla quale è tesa una pelle d’asino. Il sostegno è in ferro e
presenta inferiormente i tre piedi e la vite di intonazione da cui partono due
ordini di sostegni costituiti rispettivamente da cinque bracci che, ancorandosi
il primo alla caldaia e il secondo al cerchio di tensione della pelle,
permettono di variare la tensione della pelle. Lo strumento è alto
complessivamente mm. 831.
K. 20. Timpano piccolo, italiano, costruito alla
fine del XVIII secolo. La caldaia è realizzata in rame battuto a mano mentre i
supporti e le sei borchie laterali a forma triangolare sono in ottone. La
tensione della pelle è ottenuta dal cerchio in ferro tirato dai sei bulloni con
testa quadrata forgiati in ottone che vengono stretti da una chiave a T in
ferro. Lo strumento è avvitato su un supporto di ferro a tre piedi per
un’altezza mm. 818, il diametro della caldaia, è di mm. 492 compreso il cerchio
di ferro per una profondità di mm. 329, il foro di sfiato è piccolo e
lievemente laterale.
K. 22. Cappello cinese usato nella fanfara della
Legione Straniera, realizzato interamente in ottone. Risale al secondo impero
1852 - 1860. Il cappello ha la forma del tetto di una piccola pagoda e presenta
diverse aste metalliche con sonagli e campanelli sospesi al bordo e
all'estremità. Lo strumento è costituito da un manico in legno ricoperto di
cuoio, all'interno c'è una molla per ammortizzare le scosse quando si suona. La
sonagliera inferiore è a forma di mezzaluna, con le punte rivolte verso l'alto
e supporta sedici campanelle. Sopra vi è una struttura a forma di lira con
quattro campanelle sormontate da un globo. In alto vi è una sonagliera a forma
di cappello ad otto lati, con sedici campanelle, sul cui apice vi è una
mezzaluna. Le dimensioni sono: altezza
totale mm. 1512, larghezza della sonagliera inferiore mm. 135, diametro della
sonagliera superiore mm. 268, diametro del globo mm. 125. Campane non
originali.
Hi
RispondiEliminaMy name is Germán Marquez, I'm from Buenos Aires, Argentina. Not long ago I bought a tenor saxophone RIBONI & Benicchio-Milano. Serial Number 7110. But on the internet there is very little information. Some say that Riboni was a former factory employee Rampone and joined a brass manufacturer of Milano called Benicchio.
I believe that the year of manufacture round 1940.
If compare photos of several Vintage Rampone (and Stencils Rampone) will realise that has similarities in many pieces. sax pictures correspond to newly acquired. It is currently undergoing restoration.
If you know something I would be grateful for your help. I hope to get more information about mi saxophone.
mi mail: german.marquez.bsas@gmail.com
Thank you.
Hi Germán,
RispondiEliminayour sax is very beautiful.
I have these news:
Romolo Riboni, a former employee of the company Rampone, and Battista Benicchio, a former employee of the company Bottali, in 1930 set up their own company specializing in the construction of brass.
In 1953 Mr. Benicchio died and his son Angelo took over the company. In 1955, when Riboni - Benicchio closed, he founded the company Kalison, which continued production until 2005 when it closed.
Ciao
francesco
Salve sono in possesso di un flicorno soprano ricamato marchiato p a . Vi interessa?
RispondiEliminaBuonasera, mi scuso per il ritardo con cui le rispondo ma non ho avuto la notifica dei suoi messaggi. Per favore potrebbe inviarmi delle foto del suo strumento? le do la mia mail personale per evitare problemi, francesco.spada2@tin.it. Mi scusi ancora e a presto, Francesco
EliminaIl mio cell 0039 327 5794161
RispondiElimina327 5794161
RispondiEliminaBuon pomeriggio,sono in possesso di una tromba Ramponi e Cazzani Milano matricola 1347 gradirei sapete l'anno e che valore può avere
RispondiEliminaGrazie
Buongiorno, i numeri di serie delle trombe della Rampone non sono molto sicuri per la datazione. Per favore può mandarmi delle foto a: francesco.spada2@tin.it grazie, Francesco
EliminaHola soy Daniel de la ciudad de la plata,Pcia de Bs As. tengo en mi poder una tuba marca Dita Bergami maserata. Mi pregunta es si compran instrumentos y si estan intteresdos
RispondiEliminaHola soy Daniel de la ciudad de la plata,Pcia de Bs As. tengo en mi poder una tuba marca Dita Bergami maserata. Mi pregunta es si compran instrumentos y si estan intteresdos
RispondiEliminaHola Daniel, la marca es BORGANI, a MACERATA.
RispondiEliminaGracias pero no estoy interesado en comprar.
Francesco
Hello,
RispondiEliminaMy name is Joaquín. I came across an italian trumpet from Rampone, on the bell it has a five point star / a musical lyre / "PREMIATO STABIL" / "B. CAZZANI C." / "-MILANO-" / "ESPORTAZIONE MONDIALE" / a circle with "A. RAMPONE - DITTE RIUNITE - B. CAZZANI & C" / "MADE IN ITALY" / five point star.
¿Could you give me any information on this instrument? Like a possible year of manufacture, or any other data.
Thank you very much for your help!
Mi e-mail (in case you need it) is joaquincastrovaldez@gmail.com
J
Hi Joaquin,
Eliminacan you send me some photos of your trumpet?
Ciao
Francesco
Ok, I sent you an e-mail. Thank you.
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